L’idea di cogliere la frutta direttamente dalla pianta è irresistibile. E se hai un giardino o un terrazzo probabilmente un albero da frutto già ce l’hai. Sei sicura però di sapere come potarla?
«Sul web c’è poco sulla potatura e i libri esistenti spesso troppo tecnici», conferma Matteo Cereda, creatore di ortodacoltivare.it, il sito di riferimento di oltre 250mila amanti del verde. «Per questo io e Pietro Isolan, che è un vero esperto, abbiamo deciso di scrivere un libro a misura di principiante (vedi box a pie’ pagina). Spiega perché e come potare in maniera rispettosa ma efficace, per avere un albero sano e produttivo. Ogni specie è diversa e richiede cure specifiche. Ci sono però alcuni consigli validi per tutti». Eccoli.
Tagliare sì, ma con delicatezza
La potatura è una delle cure più importanti, ma tagliare un ramo è pur sempre una ferita, che può indebolire e far ammalare l’albero. Per questo i lavori più grossi si effettuano in inverno, quando la pianta soffre meno perché va in riposo vegetativo. Il periodo migliore è quando ci sono già le gemme ma la fioritura non è ancora iniziata, così la ferita non viene esposta al gelo e all’umidità della brutta stagione. Si comincia con il rimuovere le parti secche, malate e danneggiate.
Poi si eliminano i rami che puntano verso l’interno della chioma, quelli che si sviluppano vicini o paralleli e quelli che si toccano. Infine si tolgono un po’ di succhioni, cioè i rami completamente verticali, lasciando solo i più piccoli. In questo modo si favorisce il circolo di aria e la luce tra le frasche, così i frutti maturano meglio e si previene l’umidità, causa di malattie. Alla base della pianta si tagliano invece i polloni, quei rami che crescono accanto al tronco e tolgono energia.
La tecnica da seguire
La potatura serve anche a contenere le dimensioni dell’albero e a facilitare la raccolta della frutta. Accorciare semplicemente i rami però non è una buona idea perché la pianta reagirebbe crescendo ancora di più, visto che la sua natura è di andare verso l’alto e la luce. Per questo occorre una tecnica specifica chiamata taglio di ritorno. Si tronca dove c’è una diramazione, eliminando il ramo più lungo e più alto, così quello più corto diventa la nuova punta.
La potatura verde
Per impedire che la pianta sprechi troppe energie nel sostenere nuovi rami e nuove foglie, una cimatura in primavera è caldamente consigliata. Anche in questo caso si tagliano, succhioni, polloni e doppioni. Eliminare i rami in eccesso quando sono ancora giovani e verdi evita di dover fare un taglio più importante durante l’inverno, riducendo lo stress per la pianta.
Gli attrezzi e la sicurezza
È sufficiente una forbice da potatura a doppia lama per i rami più piccoli, con un diametro di 2-3 centimetri, un troncarami per un diametro di 3-4 cm e un segaccio per i rami un po’ più grandi. Meglio non lesinare sulla qualità degli strumenti: il taglio deve essere il più possibile netto, altrimenti il legno si sfibra e può essere attaccato da muffe e parassiti. Consigliati anche la forbice e il segaccio con l’asta, che ci permettono di lavorare sui rami più alti senza usare la scala, l’attrezzo in assoluto più pericoloso per chi si dedica al giardinaggio. La sicurezza viene prima di tutto e va salvaguardata, anche proteggendo gli occhi con una mascherina di plastica e la mani con i guanti.
- Ciliegio
Il ciliego patisce tantissimo i tagli e lo dimostra perdendo una sostanza gommosa. Per questo si pota sul finire dell’inverno oppure dopo il raccolto così le “ferite” hanno il tempo di rimarginarsi prima del gelo. È però fondamentale applicare i tagli di ritorno, perché altrimenti diventa un albero molto alto e raccogliere ciliegie diventa impossibile.
Ricordandosi di lasciare sempre qualche succhione piccolo, altrimenti tende a crescere sempre di più. Attenta a non tagliare i mazzetti di maggio, sono quei rametti corti dove i fiori sbocciano a grappoli, trasformandosi poi in frutti. Si autorinnovano per 5-6 anni di seguito, poi si esauriscono e vanno asportati.
- Olivo
È veramente importante potare l’olivo, altrimenti diventerebbe un arbusto intricatissimo. In genere si selezionano 3-4 rami principali e gli si dà una forma a cono con la base in basso e la punta in alto. La potatura secca in genere si fa a marzo, ma siccome produce molti polloni e succhioni anche la potatura verde è importante.
Al Nord l’olivo è soprattutto una specie ornamentale, ma nel resto dell’Italia fruttifica alternando annate fruttuose ad altre misere. Negli anni buoni si tende a togliere più vegetazione, in modo da ridurre un po’ la produzione. Negli anni di magra si toglie meno vegetazione, stimolando le gemme ad andare a frutto.
- Agrumi
Gli agrumi sono differenti. Non devi tagliarli in inverno ma in primavera (da marzo a maggio) o in autunno (settembre-ottobre). In più, essendo piante sempreverdi, tollerano tagli anche fuori periodo. Lo sfoltimento della chioma è importante, per evitare che il globo diventi troppo denso e non lasci passare luce e aria. Via quindi i rami doppi, quelli che si incrociano, che vanno verso l’interno e i succhioni.
Non sopportano molto i grossi tagli, quindi bisogna dare la forma giusta fin dall’inizio. In genere si dà la forma a globo, cioè tondeggiante. Il centro dell’albero non deve essere troppo pieno di frasche ma nemmeno vuoto.
Leggere porta buoni frutti
Il manuale Potatura facile è davvero semplice e chiaro, anche grazie alle belle illustrazioni di Giada Ungredda. Siccome ogni specie ha le sue particolarità il libro contiene schede dettagliate sulle piante da frutto più diffuse. Nel libro c’è anche un QR code che ti permette di entrare in un’area riservata dove ci sono contenuti extra e la possibilità di fare domande agli autori. Prima di scrivere il libro, Matteo Cereda e Pietro Isolan hanno affrontato l’argomento potatura in un corso online, con video che mostrano cosa fare. Trovi info su https://orto. teachable.com/p/potatura.
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