come riconoscerle e come proteggerci

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Ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 alla professoressa Eleonora Nucera del Policlinico Gemelli di Roma. Scorri fino in fondo, troverai il link per ascoltare la versione integrale

In estate diventano ancor più frequenti le punture di zecche. Come facciamo a proteggerci e a riconoscerle? Quali possono essere le conseguenze? In merito, ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 alla professoressa Eleonora Nucera, direttore di Allergologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.


Cosa intendiamo quando parliamo di zecche? Cosa dobbiamo sapere in maniera molto chiara?

Le zecche sono piccoli artropodi che si trovano principalmente nella vegetazione, ma possono anche trovarsi all’interno delle abitazioni poiché possono essere trasportate dagli animali. Questi parassiti possono nascondersi nelle fessure e nelle crepe.


La paura di trovarle nel materasso o nelle lenzuola è fondata?

Sì, può succedere, ma è un evento raro. Per evitare ciò, è consigliabile fare attenzione al pelo degli animali e, se si notano questi parassiti, procedere con una disinfestazione dell’ambiente.
 

Come ci accorgiamo di aver subito un morso di zecca?

A volte si può notare direttamente la zecca attaccata, che appare grande come una lenticchia marrone. Se la zecca si stacca, potrebbero rimanere due puntini rossi sulla pelle, che possono causare fastidio.


Quali sono le conseguenze di questi morsi? E nel caso in cui la zecca sia rimasta attaccata, possiamo rimuoverla da soli o dovremmo rivolgerci al medico?

È possibile rimuovere la zecca da soli, ma è fondamentale farlo con una pinzetta. Bisogna afferrarla per la testa e staccarla completamente, in modo da evitare che parti del suo apparato pungente, contenente sostanze infettive, rimangano nella pelle. La malattia più temibile trasmessa dalle zecche è la malattia di Lyme, che si manifesta con eruzioni cutanee senza prurito e, dopo alcune settimane, può provocare dolori articolari e muscolari, brividi, febbre e ingrossamento dei linfonodi. Questa malattia deve essere trattata tempestivamente con terapia antibiotica, poiché può portare a conseguenze neurologiche e persino alla morte. Fortunatamente, è una conseguenza rara in Italia, con meno dell’1% dei casi. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione. Se si nota un morso di zecca, è necessario disinfettare accuratamente la zona e consultare un medico per capire se è opportuno prendere un antibiotico a scopo preventivo.

Puoi ascoltare l’intervista completa alla professoressa Eleonora Nucera del Policlinico Gemelli di Roma su RTL 102.5 Play News “Lifestyle” con Ludovica Marafini e Ilaria Arpino: Punture di zecche.





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