come si indossa, l’efficacia, la misura

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È un contraccettivo efficace, che offre la migliore protezione dalle malattie a trasmissione sessuale. Eppure c’è chi continua a snobbarlo

Bucato, rotto, sfilato, al contrario: sono le parole ricercate su Google associate all’uso del profilattico. Un segnale di quanto non sia così chiaro, soprattutto per i più giovani, l’impiego del contraccettivo più facilmente accessibile come protezione da una gravidanza indesiderata e dalle malattie sessuali. E poi c’è chi lo trova fastidioso o si vergogna di utilizzarlo. È il momento, allora, di riabilitare questo metodo, facendo anche un bel ripasso per tutti (adolescenti e adulti) di come si usa in modo corretto il preservativo. Con l’aiuto della dottoressa Roberta Rossi, psicologa e sessuologa all’Istituto di sessuologia clinica, a Roma.

1. I giovani utilizzano il preservativo?

Secondo l’Osservatorio nazionale infanzia e adolescenza della Fiss (Federazione italiana di sessuologia scientifica), da un’indagine svolta nel 2021 il preservativo risulta essere il metodo usato dal 54% dei giovani, seguito dalla pillola col 17%, il coito interrotto con il 6% e via via gli altri sistemi. Un dato da considerare riguarda il 14% che dichiara di non aver utilizzato, l’ultima volta che ha fatto sesso, alcun metodo contraccettivo.

2. Che atteggiamento hanno le donne verso questo metodo?

In genere hanno delle resistenze psicologiche. Spesso si pensa che il preservativo abbia il difetto di interrompere preliminari e feeling. Il consiglio, invece, è di trasformare anche questa manovra in un gesto erotico, un gioco a due, dove il suo utilizzo diventa allora divertente.

3. Perché gli uomini spesso lo evitano?

Il motivo principale è che diminuisce la sensibilità del glande, però dipende dal tipo di profilattico. Ormai in circolazione esistono modelli supersottili che non si sentono nemmeno. Si pensa che per questa caratteristica siano meno resistenti, ma non è vero. Sono sicuri e affidabili perché vengono sottoposti a test rigorosissimi e non c’è un rischio di rottura maggiore rispetto ai modelli tradizionali. A patto che vengano ben conservati.

4. Come si indossa un condom?

Il preservativo ha un suo verso ed è indispensabile individuarlo per srotolarlo con facilità lungo l’asta del pene. È poi dotato di un serbatoio per la raccolta dello sperma, una piccola punta che va tenuta stretta con pollice e indice perché non si riempia d’aria a danno della sensibilità. Un “dettaglio” questo della sensibilità che, come abbiamo visto, è strategico per molti uomini.

5. Esiste una versione vegana?

Sì. Ci sono condom di lattice che non contengono la caseina, una proteina del latte, ma utilizzano un equivalente di origine vegetale.

6. Con quali materiali viene fabbricato?

Quelli più utilizzati sono lattice e poliuretano (latex free per gli o le intolleranti). Altri materiali per gli allergici sono il sensoprene e il poliisoprene, più flessibili e morbidi rispetto al lattice, ma meno resistenti. L’assenza di lattice è comunque indicata sulla confezione.

7. Com’è la sua efficacia anticoncezionale?

Ottima, ma minore di quella della pillola. Se per quest’ultima si parla di quasi il 100%, per il preservativo si abbassa di qualche punto percentuale, purché venga utilizzato correttamente. Non va, per esempio, inserito all’ultimo quando ci sono già stati preliminari, perché il liquido preeiaculatorio può contenere spermatozoi.

8. E quella contro le malattie veneree?

Assolutamente imbattibile per proteggere da Hiv e molte malattie a trasmissione sessuale, come epatite, sifilide e gonorrea. È efficace anche contro la trasmissione dell’Hpv (il virus del Papilloma). Ovviamente, però, non funziona quando si hanno rapporti orali. In quest’ultimo caso si possono usare i dental dam: sottili fogli in lattice o silicone che proteggono le mucose femminili.

9. Lubrificanti: quali usare?

I preservativi sono già leggermente lubrificati: all’interno per facilitare l’inserimento sul pene, ma anche esternamente, dal momento che il profilattico è arrotolato su se stesso. Nel caso ci fosse bisogno di maggior scorrevolezza, occorre acquistare prodotti che siano compatibili con i condom (si può chiedere in farmacia).

10. Come si conservano bene?

Occorre controllare sempre la data di scadenza, tenere la confezione in un luogo lontano dal calore (mai lasciarla in auto in estate) e non fidarsi del condom conservato da tempo nel portafogli o in una taschina della borsa, perché potrebbe essersi danneggiato o “seccato”. Nel dubbio, meglio sostituirlo: eviteremo anche una dose d’ansia.

11. Possono migliorare la performance?

Per chi soffre di eiaculazione precoce non grave, assolutamente sì. Esistono i modelli ritardanti, un poco più spessi per ottenere una lieve desensibilizzazione, mentre all’interno sono lubrificati con una sostanza leggermente anestetica.

12. La misura conta?

Certo. Per aumentare efficacia e sensibilità il preservativo deve calzare perfettamente, proprio come un vestito tagliato su misura. Su Internet o in farmacia si possono acquistare diverse taglie: consiglio di fare delle prove.

13. Esistono per il sesso anale?

Sì. Il sesso anale, in virtù del canale più stretto e meno scivoloso, richiede condom maggiormente resistenti e con una lubrificazione più accentuata. In commercio li puoi riconoscere spesso dalla dicitura “forte” sulla confezione.

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