Comune, emendamento di “Si Può”: stop alle tasse locali e misure di sostegno alla solidarietà sociale – IL CIRIACO

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Sospendere i vincoli di spesa, stoppare il pagamento delle tasse comunali, stanziamenti urgenti per il diritto alla casa, misure a sostegno della donazione e distribuzione dei beni alimentari. E’ questo il pacchetto di misure che il gruppo consiliare “Si Può” porterà domani nell’aula virtuale di Avellino. Il capogruppo Amalio Santoro presenterà un emendamento da portare poi, a nome del Comune capoluogo, all’attenzione del Governo.

Di seguito il testo dell’emendamento:

Il Consiglio Comunale di Avellino ricordato che su iniziativa del Governo è stato approvato in sede parlamentare il ddl di conversione del decreto legge (cd Cura Italia) recante “ Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID–19” e che nello stesso provvedimento sono confluiti altri 3 decreti legge miranti a rafforzare le misure anticrisi. Che le principali decisioni al riguardo degli impegni finanziari degli enti locali sono: · il rinvio al 31 luglio del termine per l’approvazione del bilancio preventivo (unitamente ai riequilibri di bilancio) e al 30 giugno del rendiconto di gestione; · l’utilizzo dell’avanzo libero di amministrazione e dei proventi da concessioni edilizie per sostenere la spesa corrente dei Comuni nell’emergenza in corso; · la possibilità di svincolo di quote di avanzo vincolato relative a interventi già conclusi o altrimenti finanziati, non gravate da obbligazioni e non riguardanti esercizio funzioni fondamentali, per finanziamento interventi di contrasto alle conseguenze della crisi epidemiologica sul sistema economico locale; · il calcolo del FCDE sul quinquennio con utilizzo dei dati della riscossione 2019 a sostituzione dei dati 2020; · la facoltà data ai Comuni di approvare provvisoriamente anche per il 2020 le tariffe TARI già in vigore nel 2019 (entro il termine esteso a giugno), fermo restando l’obbligo di determinare il piano finanziario rifiuti entro il 31 dicembre 2020 e provvedendo all’applicazione dei conguagli eventualmente risultanti dalle differenze di costo nell’arco del triennio 2021-2023; · il rinvio del termine per la presentazione dei questionari relativi ai fabbisogni standard dei Comuni e delle Province e Città Metropolitane (rispettivamente, al 27 maggio e al 31 agosto pp.vv.); · la sospensione dei termini delle attività di liquidazione, controllo, accertamento e riscossione e di contenzioso, dall’8 marzo al 31 maggio 2020. Riguarda tutti gli enti impositori, quindi anche i Comuni; · l’estensione del termine a 90 giorni (ora è 60 giorni) per la ratifica in Consiglio Comunale delle delibere di giunta di variazione di bilancio Valutato Come queste misure siano ancora insufficienti, sia per dimensionamento finanziario che per nuova strumentazione, perchè gli enti locali possano affrontare l’emergenza sanitaria economica e sociale in atto; Ricordato inoltre che la finanza locale in questi anni è stata penalizzata dalle logiche di austerity inserite nel patto di stabilità e da tagli per milioni di euro, nonostante l’incidenza dei Comuni al debito pubblico nazionale non abbia superato l’1,8%; Che le gravi condizioni dei bilanci comunali rischiano di annullare definitivamente il ruolo degli enti locali di fronte alle necessità della crisi suddetta. Evidenziato come il presidente Mattarella abbia ricordato che gli enti locali «costituiscono un tratto essenziale della nostra identità nazionale e, posti come sono alle radici dell’ordinamento, lo alimentano in virtù della rappresentatività e della maggiore vicinanza con le concrete comunità di vita. Per questo non può esistere un’efficace strategia pubblica che escluda i Comuni o che li tenga ai margini». L’ ANCI abbia espresso un giudizio fortemente negativo rispetto a quanto indicato nel ddl di conversione del decreto “Cura Italia”, arrivando nei giorni precedenti a abbandonare il tavolo di confronto col governo e chiedendo un intervento per gli enti locali da 5 miliardi di euro. Evidenziato altresì come siano necessari interventi assai più rilevanti orientati a cogliere l’occasione per l’avvio di una radicale riforma della finanza locale, tesa non solo a consolidarla ma soprattutto a ispirarla a maggiori criteri di progressività; come di fronte a una diminuzione delle entrate e al maggior bisogno di supporto alla popolazione senza massicci interventi straordinari la funzionalità minima degli enti locali rischi di “saltare” e di mandarli in stato di default. Come anche i finanziamenti – a seguito del provvedimento 658 della protezione civile – per i cosiddetti buoni spesa, da gestire da parte dei comuni, risultino insufficienti (si va dai comuni capoluogo di provincia con un contributo di 150mila euro fino a poco più di 20.000 euro ai comuni con una popolazione sino a 5000 abitanti) e con un margine di discrezionalità degli enti locali tale da assistere a situazioni assolutamente inqualificabili sui territori relative a esclusioni dovute ai criteri più diversi e molto spesso inaccettabili; Chiede al Governo ed al Parlamento con immediati provvedimenti : · che Cassa Depositi e Prestiti torni a svolgere un vero ruolo pubblico, prevedendo per i Comuni la possibilità di accendere mutui senza alcun interesse da pagare; · di mettere nella condizione gli enti locali di poter sospendere per un periodo congruo senza oneri (e senza sbilanci) le tasse locali alla popolazione in particolare condizione di fragilità a seguito della attuale crisi sanitaria, sociale ed economica; · di sospendere qualsiasi vincolo di spesa per i bilanci degli enti locali a cominciare quindi da tutti i provvedimenti relativi ai patti di stabilità interni; compresi quelli relativi a tutte le procedure riguardanti i piani di riequilibrio finanziario pluriennale e anche di dissesto degli Enti locali · stanziamenti urgenti per il diritto alla casa stanziamenti urgenti per il diritto alla casa a partire dall’aumento delle risorse per il contributo agli affitti; · la possibilità per gli Enti Locali –al fine di contrastare l’emergenza sociale–di attingere, con criteri di massima attenzione e oculatezza, al fondo crediti di dubbia e esigibilità e agli avanzi di bilancio vincolati · che i Comuni possano sospendere la richiesta di pagamento dei canoni per le case popolari e aprano tavoli per ricontrattare i canoni in essere sul mercato privato · finanziamenti – anche attraverso l’impiego dei fondi europei ivi destinati – agli aiuti di prima necessità e alimentari gestiti dai Comuni e l’individuazione di criteri univoci e certi di erogazione, tesi a non escludere nessuna categoria sociale e con un controllo diffuso delle organizzazioni sociali del territorio relativamente alla sua applicazione; · L’avvio di una riforma della finanza degli enti locali improntata a una forte progressività, nonché a un più incisiva lotta alle disuguaglianze locali, con adeguata tassazione dei grandi e medi patrimoni. Chiede alla Giunta Comunale · di dare attuazione alla deliberazione del Consiglio Comunale n° 164 del 10/10/2017 : “Attuazione delle misure a sostegno della donazione e distribuzione dei beni alimentari a fini della solidarietà sociale e la limitazione degli sprechi”.



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