Minoranza e maggioranza non trovano l’accordo per le modifiche al regolamento comunale, ancora fermo alla vecchia composizione dell’assise che prevedeva la composizione dell’aula a 40 consiglieri più il sindaco. Dopo la riforma del 2013, il consiglio comunale di Avellino è invece composto da 32 consiglieri più il sindaco. La proposta di chiedere al presidente del consiglio di adeguare il regolamento, avanzata alla commissione trasparenza dal consigliere Costantino Preziosi, non è passata per i voti contrari dei consiglieri di maggioranza che, invece, avevano chiesto di riattivare la commissione statuto prima di chiedere all’aula di modificare solo una parte del regolamento.
Per il presidente della commissione trasparenza Ettore Iacovacci, che si dice d’accordo sulla attivazione della commissione statuto, le modifiche al regolamento non sono rinviabili. “La democrazia non dovrebbe avere colori politici. Se un consigliere mette in evidenza, norme alla mano, che ci sono discrepanze e disparità, penso che sia opposizione che maggioranza dovrebbero avere la trasparenza come unico faro e, dunque, fare propria quella richiesta- commenta Iacovacci- Se la commissione statuto non è stata attivata, la colpa non è certo dei consiglieri di opposizione. Anzi, noi abbiamo tutto l’interesse a farla partire. Ma la modifica del regolamento è urgente, perché così com’è lede i diritti della minoranza. Ad esempio ad oggi se l’opposizione volesse presentare una mozione di sfiducia, come quella all’assessore Germana Di Falco, non potrebbe perché il regolamento prevede la raccolta delle firme di un terzo di 40 consiglieri e non di trentadue. Ci sono argomenti su cui non esistono questioni di principio, ne va della tenuta democratica del Comune. Ma non ci arrendiamo, scriveremo al Prefetto per essere tutelati”.
