E’ bastato guardarsi indietro, nella storia, per poter capire che le prospettive di sviluppo sono a portata di mano, tanto vicine da essere già nelle cose. La prima volta del treno storico della Fondazione Fs, in questo fine settimana, da Napoli a Contursi Terme, ha inaugurato anche una nuova stagione, tra emozioni e speranze. Basta seguire che cosa sta accadendo in questi giorni in una vasta area territoriale della Campania che abbraccia il comprensorio di Sele, Tanagro, Alburni. E’ sì una festa, quella che, a suon di canti e balli della tradizione, ha annunciato la serie di eventi collegati, dal 20 al 23 marzo, al treno storico. Ma è anche un’emozione di organizzatori e collaboratori, per l’obiettivo ora raggiunto, ovvero aver acceso i riflettori su aree che hanno bisogno di un’attenzione maggiore per poter pensare con meno paura al domani. L’input è arrivato, anche stavolta, dall’associazione Svimar presieduta da Giacomo Rosa.
Il treno è simbolo di questa primavera: il treno storico, la nuova formula turistica che tanto successo sta avendo in ogni parte d’Italia – l’esempio più vicino è in Irpinia con la Avellino-Rocchetta Sant’Antonio – è il mezzo che in questi giorni sta portando in viaggio i turisti. E grazie al lavoro della Svimar con la Consulente in Nuovi Turismi Fernanda Ruggiero, in collaborazione con l’Associazione Amici del Sele, partner istituzionali come la Regione Campania, la Provincia di Salerno, l’Assessorato al Turismo, il Touring Club Italiano, la Fondazione FS e il Gruppo Treni Turistici Italian, è stato organizzato il primo Meeting “I Piccoli Borghi Termali d’Italia”.
Le navette da Contursi Terme accompagnano i viaggiatori nei borghi dell’alta valle del Sele, del Tanagro, degli Alburni. Sono coinvolti sindaci, amministratori comunali, associazioni, si animano le attività dei luoghi visitati, si scoprono angoli nascosti nei borghi dove ancora resiste la vita oltre i social. E’ un viaggio nella storia ma è anche un investimento, stavolta guardando avanti. Tante le sollecitazioni che stanno emergendo dai convegni, le assemblee che si stanno tenendo in questi giorni e che termineranno nella giornata di domenica. Una quattro giorni che arriva a brevissima distanza da un’altra grossa manifestazione, quella che si è tenuta ad Agnone, e dove, alla presenza di associazioni e amministratori e sindaci delle regioni meridionali, è stato prodotto un documento da inviare allo Stato e al Governo. Per dire che le aree interne non sono seconde a nessuno, ma che hanno bisogno di politiche mirate alla creazione di infrastrutture e servizi. E’ quello che si sta provando ancora una volta a dire, con questa coraggiosa iniziativa.