“Con noi torna la buona politica, basta con il civismo improvvisato”, la battaglia di Romei per la cultura dei valori – Corriere dell’Irpinia

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La campagna elettorale sta per volgere al termine e si susseguono frenetici i comizi di chiusura delle compagini in campo nella corsa al Comune di Avellino. In un pomeriggio segnato dai primi caldi estivi, è la volta della lista Unione di Centro che sostiene la candidatura a sindaco di Gennaro Romei.

In un clima di tranquillità e pacatezza, emblema della campagna portata avanti da Romei e i suoi candidati, hanno preceduto l’intervento dell’aspirante primo cittadino alcuni esponenti della formazione, tra cui il capolista Piero Lo Vuolo. Sua prerogativa, il commercio cittadino: “Gennaro ha messo in piedi un progetto che ha unito persone, e questo é già tanta roba. Mi occupo di commercio e ho delle proposte e progetti per intervenire su questa categoria che vive un periodo di blocco totale. L’amministrazione precedente ha fatto qualcosa, é innegabile, ma ai contenitori vanno aggiunti i contenuti. Dobbiamo ripartire da zero perché i commercianti hanno bisogno di sentirsi parte integrante, comprendere quali sono le dinamiche sulle quali intervenire“.

Così come Antonella Franza, che immagina una città a misura di cittadino e che ritrovi la cordialità di un tempo: “Per Avellino ho un’idea un po’ vintage. Ricordo con piacere la città del prima e dopo terremoto, per recuperare quei rapporti umani che sono ormai un lontano ricordo. Non dimentichiamo il sociale, con i nostri ragazzi che hanno subito una pandemia, che ha inciso sulla psiche. Bisognerebbe andar via, ma creare anche le condizioni per poter tornare. Ho a cuore anche i nostri amici a quattro zampe, riprendendo il progetto del canile comunale, maggiori spazi, una città pet friendly, a dimensione di bambino, di anziano“.

Tra gli applausi generali di un nutrito pubblico composto da sostenitori e curiosi che hanno interrotto la passeggiata pomeridiana per assistere al comizio in piazzetta Agnes, Gennaro Romei va subito al sodo della questione: “Finalmente abbiamo visto dei turisti in città, e dobbiamo ringraziare chi ha composto le liste dei nostri avversari. La nostra storia é quella dei cattolici democratici, che trovano sotto l’Udc un quadro valoriale, siamo persone libere senza padrini e padroni. Abbiamo scelto una campagna elettorale low-cost. Siamo del parere che in un momento di difficoltà così, non aveva senso buttare tanti soldi.

La gente ci conosce, noi siamo per strada, chiunque può rivolgersi a noi e porci domande, chiedere un’opinione. Il nostro tema é quello di una città che non vede più i giovani passeggiare per il corso, é gente che é andata via. Sono a favore di esperienze fuori regione, all’estero, ma dobbiamo fare in modo che i nostri ragazzi possano tornare. Avellino deve tornare ad essere un’opzione“.

Il coordinatore cittadino dell’Unione di Centro ci tiene a sottolineare quanto non ci sia stato bisogno di convincere nessuno a far parte della lista che stava componendo, e che può vantare persone che conoscono bene i problemi della città. Il riferimento, tra le righe, è agli altri candidati a sindaco: “I nostri candidati sono persone che vivono i quartieri, che conoscono la città. Non abbiamo bisogno di andare in giro a farci i video, conosciamo la condizione di difficoltà dei nostri concittadini. Vogliamo la città della legalità, dove si respiri educazione civica, dove tutti si sentano parte di un progetto. Tutti i miei candidati sono come delle pietre preziose“.

Mi chiedono, se non andrai al ballottaggio chi appoggerai? – aggiunge Romei – Noi crediamo nella politica, nelle associazioni che diffondo cultura. Il civismo deresponsabilizza. Il partito ti obbliga alla responsabilità. Siamo garantisti, non abbiamo detto una parola su quello che é successo, però c’è la responsabilità politica. Non si può dire che le responsabilità erano addosso a uno e gli altri non hanno visto e sentito nulla. Dopo aver dichiarato amore incondizionato, hanno tutti cambiato idea e casa. É questo il civismo. Prima si chiedeva un posto di lavoro per farsi votare, adesso per candidare le persone. Con me non ci sono portatori di voti, ma di idee. Alle elezioni i professionisti non hanno mai preso più di 300 voti, un motivo ci sarà. Forza Italia e Lega non ci sono. Dall’altro lato c’é il campo largo, guidato da una persona che conosco da tempo. Ci sono idee che non condivido, ma hanno di sicuro una connotazione politica”.

In caso di una sconfitta già al primo turno, il progetto andrà avanti più forte di prima: “Come va va, noi saremo in campo. Non saremo mai maleducati, ipocriti, non ci facciamo eleggere grazie ai voti di uno per poi andare dall’altra parte. E, non saremo mai irriconoscenti. Penso che faremo un grande risultato, che é non esserci piegati davanti a nessuno“.



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