Confesercenti, Marinelli: nel 2024 bilancio negativo per il commercio in Irpinia

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“Il 2024 è stato un anno all’insegna dell’incertezza per il commercio irpino e in modo particolare per i negozi di vicinato, che hanno registrato un’evidente flessione”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.

“Alla luce dei dati generali delle vendite – ha continuato il dirigente dell’associazione di categoria – dell’ultimo trimestre e dello stesso mese di dicembre, il bilancio dell’anno appena concluso risulta complessivamente preoccupante, perchè i timidi segnali positivi che erano emersi nei primi mesi sono stati vanificati con il trascorrere dei giorni. Se la grande distribuzione e le vendite on line restano su livelli moderatamente positivi, ma debbono però fare i conti con l’inflazione e dunque con il valore reale delle vendite, le attività al dettaglio con piccole superfici accusano un ulteriore decremento rispetto al 2023. Una situazione che riguarda l’intero Paese e che nella nostra provincia appare ancora più accentuata, a causa della fragilità economica strutturale del territorio.

Le aspettative di una inversione di tendenza quindi sono state ampiamente deluse. Soltanto i consumi nelle festività natalizie hanno consentito di recuperare volume di vendite, ma ovviamente non sono stati sufficienti a mutare lo scenario complessivo.

In un quadro economico che resta critico, con indicatori ben al di sotto di tutte le previsioni istituzionali, il commercio non riesce a superare la lunga fase di difficoltà che sta mettendo a dura prova il comparto. Ma senza una ripresa dei consumi, l’economia rimane asfittica. D’altra parte, il terziario svolge un ruolo significativo in termini occupazionali, nonostante le numerose chiusure, ed un suo ridimensionamento non può che avere ripercussioni negative per l’intera comunità.

Una considerazione valida in modo particolare per diversi centri urbani dell’Irpinia con una consolidata tradizione commerciale alle spalle, che andrebbe tutelata in maniera concreta”.

“Le soluzioni per imprimere una svolta – ha concluso Marinelli – sono innanzitutto di ordine generale e riguardano il recupero del potere d’acquisto da parte delle famiglie, la fiscalità e la regolamentazione dei diversi segmenti, con particolare attenzione alla concorrenza sleale e alle disparità di trattamento tra negozi fisici e virtuali, ma possono essere messi in campo anche interventi sul piano locale, da parte dei Comuni, che agevolino le attività. Appare inoltre sempre più necessaria un’azione congiunta tra i diversi livelli istituzionali, con un ruolo centrale della Regione, per offrire alle aree interne della Campania nuove opportunità di sviluppo sostenibile, con un riequilibrio delle risorse disponibili e valorizzando specificità e potenzialità, per consentire il superamento del divario rispetto alle zone costiere e metropolitane, ma anche rispetto ad altre aree geografiche, e migliori condizioni di vita per i cittadini”.



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