Consumare troppo sale può causare l’Alzheimer

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A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Neuroscience”. Un eccessivo consumo di sale influenzerebbe la proteina tau, collegata all’Alzheimer

Può esserci un legame tra sale e Alzheimer. Un altro motivo per ridurre il consumo di questo condimento arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, finanziato dal Ninds National institute of neurological disorders and stroke, uno dei maggiori centri di studi neurologici americani, condotto da un team guidato dall’italiano Costantino Iadecola, direttore del Feil Family Brain and Mind Research Institute della Cornell University di New York.

Il legame tra il sale e l’Alzheimer

Gli studiosi mettono in relazione un eccessivo consumo di sale con l’insorgenza della demenza: il sale influenzerebbe la proteina tau, collegata all’Alzheimer.

Studiando i topi, sono riusciti a dimostrare che la ridotta produzione di nitrossido da parte dei vasi sanguigni, causata dal troppo sale, influenza la stabilità della proteina tau nei neuroni. «Quando la proteina tau diventa instabile e fuoriesce dal citoscheletro provoca dei problemi», poiché si accumula nel cervello, spiega Costantino Iadecola, professore di neurologia alla Weill Cornell Medicine. Per verificarlo, i ricercatori hanno somministrato ai topi una dieta ricca di sale ma anche un anticorpo che promuove la stabilità della proteina tau, notando come questo li proteggeva dallo sviluppo di demenza. «Questo ci ha convinto che la cosa determinante per la comparsa di Alzheimer è la formazione dei depositi di tau e non la riduzione del flusso ematico al cervello», sottolinea Iadecola.

Quanto sale al giorno e i cibi in cui si trova

L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di non superare i 5 grammi di sale al giorno. È una quantità che purtroppo viene superata con grande facilità mangiando snack salati o cibi confezionati. Alcuni cibi ne sono particolarmente ricchi: non solo salumi, affettati, formaggi stagionati, ma anche prodotti in scatola e trasformati; e persino dolciumi.
Troppo sale crea problemi anche di ipertensione e di ritenzione idrica. Fa male anche ai reni e causa rischi di contrarre delle malattie gravi – anche tumori – dell’apparato digerente, in particolare allo stomaco ed al fegato. La presenza di elevate quantità di sodio riduce inoltre l’assimilazione del calcio nelle ossa e aumenta il rischio di  osteoporosi.

Per non far soffrire il gusto, i cibi si possono insaporire con le spezie e le erbe aromatiche. Però anche una dieta con bassissimo contenuto di sale può far sorgere disturbi. Seguire una dieta a bassissimo contenuto di sodio senza particolari esigenze di salute è associato a un maggiore rischio di soffrire di insulino-resistenza, diabete di tipo 2 e di avere livelli più elevati di colesterolo e trigliceridi. La conferma arriva anche da un team di esperti della McMaster University dell’Ontario (Canada) e del Population Health Research Institute e Hamilton Health Sciences.

Per non cadere nei due eccessi si può innanzitutto ridurre il consumo di alimenti trasformati che sono quelli che ne apportano di più, e consumare in tavola in ogni pasto della giornata cibi ricchi di potassio, un minerale che aiuta a eliminare il sodio in eccesso, tra cui la verdura e la frutta, pilastri di un’alimentazione sana.
Come sempre, la virtù sta nel mezzo, né troppo né troppo poco.

dicembre 2023

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