Le vene varicose possono insorgere anche in età giovanile. Vengono percepite come un problema squisitamente estetico, ma curarle è invece fondamentale per prevenire disagi ben più gravi. Per sapere come comportarci di fronte a quello che è ben più di un inestetismo, ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 al professor Angelo Santoliquido, direttore dell’Unità Operativa di Angiologia e diagnostica vascolare non invasiva del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.
Professore, sentiamo spesso parlare di vene varicose, di cosa si tratta?
Spesso le vene varicose vengono viste come un problema estetico, ma non sono solo quello. Una vena è varicosa quando è dilatata. La loro funzione è portare il sangue dal basso verso l’alto, dai piedi fino al polmone e permettere che questo venga ossigenato. Ciò viene assicurato da alcune valvole, che sono posizionate sulle pareti delle vene e fanno sì che il sangue vada solo in una direzione. Se la parete si dilata e la vena diventa varicosa, il sangue torna indietro. Ciò che noi vediamo esternamente sono delle vene dilatate, ci si lamenta perché sono brutte, ma in realtà possono creare problemi.
Sono un problema solo femminile o anche maschile?
La formazione di vene varicose è più frequente fra le donne, con una percentuale del 20-25%. Ma si verifica anche per gli uomini, con una percentuale del 10-15%.
C’è un’età più colpita?
Come tutte le patologie vascolari, le vene varicose sono più frequenti in età avanzata: i tessuti diventano meno elastici e quindi tendono a cedere. È un problema presente, però, anche in età giovanile. Purtroppo spesso viene visto più come un problema estetico che come problema funzionale.
Quali possono essere le conseguenze di non trattare le vene varicose?
Una complicanza che si piò avere, soprattutto in età avanzata, sono le ulcere. Se le vene non funzionano, il sangue stagna verso il basso. Quando ciò accade per periodi prolungati si crea un danno per la cute, per la parte interna nella gamba. Le vene si possono curare, non necessariamente operare.
Qual è la causa?
C’è molta familiarità, c’è una genetica di predisposizione. Poi ci sono delle condizioni che possono portare alla creazione di vene varicose come le gravidanze, il sovrappeso e la vita sedentaria. Da un punto di vista cardiovascolare basterebbe camminare per mezz’ora senza fermarsi, fare attenzione al sale, fare una dieta con scarso apporto di grassi saturi.
Come ci rendiamo conto di avere questo problema e allarmarci?
È facile rendersene conto, si vedono. Inoltre, danno fastidio. Chiaramente bisogna andare da uno specialista. Le calze elastiche danno un supporto, si comprano in farmacia e sono una vera e propria terapia per le vene varicose, perché portano il sangue dall’altro verso il basso. Bisogna fare attenzione anche alle scarpe, la classica “ballerina” ha un effetto peggiore di un tacco alto. Un minimo di tacco è necessario.
Puoi ascoltare l’intervista completa al professor Angelo Santoliquido, direttore dell’Unità Operativa di Angiologia e diagnostica vascolare non invasiva del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, su RTL 102.5 Play News “Lifestyle” con Ludovica Marafini, il Conte Galè e Ilaria Arpino: Vene varicose.