cos’è, come funziona, perché è importante

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Per restare in salute, è importante “sfamare” adeguatamente le nostre cellule a tavola. Questo ci rende più forti e combattivi verso tutte le malattie, dai virus stagionali alle patologie oncologiche





Chissà se quello che portiamo in tavola piace anche alle nostre cellule, oltre che al palato. Da qualche tempo si parla di nutrizione cellulare, un concetto terapeutico innovativo che consiste nel nutrire le più piccole unità viventi, ovvero le cellule, nella maniera più completa possibile, in modo che possano crescere, ripararsi e svolgere le loro funzioni con la massima efficienza.

«In generale, quando parliamo di nutrizione, intendiamo l’apporto di sostanze che svolgono una funzione energetica e vitale nel corpo», specifica la dottoressa Cristina Orlandini, dietista e nutrizionista in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ma spesso in Italia per lavoro. «Il termine “vitale” non è usato a caso, se pensiamo, per esempio, che “vitamine” deriva dal latino e fa riferimento alla vita stessa. Ciò significa che, seppure in piccole dosi, i vari micronutrienti sono essenziali per il nostro benessere: la loro assenza sarebbe incompatibile con la nostra sopravvivenza».

Che cos’è la nutrizione cellulare

Tutti i nostri organi e tessuti sono costituiti da cellule che, per funzionare bene (quello che viene definito “metabolismo”), hanno bisogno del giusto nutrimento: vitamine, minerali e oligoelementi. Solo così possono costruire, eliminare, trasformare, riparare, comunicare.

«Per sbrigare tutte queste attività, le cellule devono comunicare e interagire fra loro tramite la cosiddetta segnalazione cellulare e questi segnali sono strettamente legati ai nutrienti che ingeriamo», spiega l’esperta. «Per nutrienti intendiamo sia quelli “macro”, ovvero proteine, grassi e carboidrati, sia quelli “micro”, ovvero vitamine, sali minerali e antiossidanti. È grazie a queste sostanze che avviene il corretto metabolismo nel corpo».

La brutta notizia è che, secondo dati recenti, solo una scarsa percentuale della popolazione globale assume abbastanza micronutrienti.

Come “mangiano” le nostre cellule

Da qualche anno si parla sempre più spesso di epigenetica, ovvero del ruolo fondamentale e dell’impatto che alcuni fattori (come ambiente, nutrizione e stile di vita) possono avere nel cambiare i nostri geni, predisponendoci a varie malattie o al contrario mantenendoci in salute.

«I biologi ritengono che l’intelligenza cellulare si trovi nella membrana delle cellule, cioè nel loro involucro», racconta la dottoressa Orlandini. «Questa membrana è semi-permeabile, nel senso che valuta con attenzione le sostanze che entrano o che escono, operando una sorta di selezione alla porta. Si è scoperto che lo stato della membrana cellulare è alla base di molte patologie, dovute al fatto che le cellule non riescono a espellere gli scarti metabolici oppure a fare entrare dei nutrienti essenziali».

Condurre un buono stile di vita, riposare a sufficienza, praticare una regolare attività fisica e mangiare bene sono quindi fondamentali per avere una membrana cellulare efficiente e protettiva.

Che cosa dobbiamo introdurre

Le cellule sono costituite da almeno 40 nutrienti, per cui sono tutti ugualmente importanti. Per esempio, il magnesio dirige più di 350 attivazioni enzimatiche e serve alla fluidità membranale. Altri micronutrienti importanti sono i carotenoidi, capaci addirittura di riparare i danni del DNA.

«Ogni giorno costruiamo catene di cromosomi e accade che queste vadano in tilt, formando dei pre-tumori. I nostri nutrienti, come i carotenoidi appunto, bloccano il trambusto ed evitano che questo sfoci in qualche patologia».

Ogni nutriente è fondamentale, nessuno è più importante di altri, ma conta anche la qualità. «Per esempio, gli acidi grassi del pesce sono migliori di quelli presenti nell’olio di girasole, meno nobili», tiene a precisare l’esperta. Lo stesso vale per l’equilibrio tra i vari nutrienti, che funzionano meglio se sono ben bilanciati e assortiti.

Come raggiungere i livelli corretti

Per quanto completa, la normale dieta può non riuscire a fornirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno, soprattutto in termini di micronutrienti. In più, ci sono terapie farmacologiche che possono “mangiare” una parte di questo introito a causa del loro meccanismo metabolico.

«Per integrare quello che ci occorre in maniera oculata, è bene chiedere consiglio a un professionista della salute che sia certificato: medici nutrizionisti, biologi nutrizionisti o dietisti sono le figure di riferimento», evidenzia la dottoressa Orlandini.

«Con le raccomandazioni giuste riusciremo anche ad avere un occhio di riguardo verso il nostro microbiota intestinale, che è fulcro di segnali e cellule immunitarie. Questo ci permetterà di essere più combattivi verso i virus stagionali e molto di più».

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