Covid e pazienti cardiopatici: quali precauzioni prendere

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Chi è cardiopatico o soffre di ipertensione deve prendere delle precauzioni in più. Ne parliamo con la dottoressa Alessandra Pecoraro, cardiologa presso il Policlinico San Donato

I cardiopatici e gli ipertesi, sono considerati pazienti “fragili”, ovvero persone più esposte, per malattie pregresse o in corso, all’attacco del Covid. Sul tema abbiamo fatto tre domande alla dottoressa Alessandra Pecoraro, cardiologa Unità di cardiologia clinica IRCCS Policlinico San Donato, Gruppo San Donato.

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Dottoressa Pecoraro, perché cardiopatici e ipertesi rischiano di più?

Per la loro fragilità appunto. Essere cardiopatici non vuol dire rischiare di più il contagio, quanto essere più a rischio di sviluppare le complicanze dell’infezione. Il sistema cuore-polmoni è infatti intimamente connesso, e quindi gli effetti di una grave infezione polmonare producono conseguenze prevedibilmente più gravi su un cuore già compromesso rispetto a un soggetto precedentemente sano. Non a caso gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che il 75% di chi ha avuto le conseguenze più gravi dall’infezione Covid soffriva di cardiopatie o ipertensione.

Quali avvertenze devono adottare in più questi pazienti rispetto alle altre persone?

Il vaccino antinfluenzale è tassativo, per evitare il rischio di complicanze e di confusione nella diagnosi. Un uso delle mascherine più rigido, anche all’aperto. Un lavaggio scupoloso delle mani ed evitare cinema, supermercati e altri luoghi affollati.

Bisogna fare attività fisica o è più sicuro restare a casa?

La sedentarietà è molto pericolosa per i cardiopatici quindi vietato chiudersi in casa. Basta camminare: raccomando una passeggiata nelle ore meno fredde, in posti poco affollati come un parco. Anche l’utilizzo di una cyclette da camera è un’ottima soluzione.




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