Covid, per l’Istituto Superiore della Sanità la Campania è a rischio moderato – IL CIRIACO

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Continua ad aumentare la conta nazionale dei contagi da Covid 19 oggi +31.084 a fronte di un record di tamponi oltre 215mila, 199 morti, 4285 guariti. L’indice Rt nazionale è salito a 1,7, in uno scenario definito preoccupante dall’Istituto Superiore di Sanità. Secondo il monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità sul periodo 19-25 ottobre, la Campania sarebbe a rischio moderato, insieme ad Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Umbria e le Province di Bolzano e Trento.

Piemonte e Lombardia hanno superato la soglia dell’Rt 2, sono rispettivamente a 2.16 e 2.09. La Provincia Autonoma di Bolzano e la Valle d’Aosta vicina al 2 (1.96). In altre 10 regioni italiane l’Rt ha superato la soglia dell’1.5. Mentre in Campania l’Rt e’ poco al di sotto dell’1.5, a 1.49. Hanno superato la soglia dell’Rt 1.5 la Calabria (1.66) l’Emilia Romagna (1.63), il Friuli Venezia Giulia (1.5), il Lazio (1.51), la Liguria (1.54), il Molise (1.86), la Provincia Autonoma di Trento Rt (1.5) la Puglia (1.65), l’Umbria (1.67) e la Valle d’Aosta (1.89).

“Sono necessarie misure – si legge nel rapporto – che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e che possano alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attivita’ non essenziali e restrizioni della mobilita’ nonche’ l’attuazione delle altre misure gia’ previste nel documento “Prevenzione e risposta a COVID-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di trasmissione per il periodo autunno-invernale. E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il piu’ possibile. Si ricorda che e’ obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”. Anche perche’ “il carico di lavoro non e’ piu’ sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilita’ di tracciare in modo completo le catene di trasmissione ed aumento in proporzione dei casi evidenziati per sintomi (che superano per la prima volta questa settimana quello dei casi identificati tramite contact tracing)

 



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