di Laura Della Pasqua
1. Chi è vaccinato ma si ammala, ha difese immunitarie fragili?
2. Il vaccino Astrazeneca è stato abbandonato del tutto?
3. Qual è il vaccino più efficace e che dura di più?
1. Chi è vaccinato ma si ammala, ha difese immunitarie fragili?
In queste settimane stiamo assistendo a un aumento dei contagi. Sono interessate anche persone che hanno fatto regolarmente le tre dosi del vaccino. Numerosi i casi di chi contrae il virus più volte anche se, grazie alla vaccinazione, non è costretto all’ospedalizzazione. Questa situazione indurrebbe a credere che ci siano soggetti con difese immunitarie più fragili e quindi, nonostante l’immunizzazione, siano esposti all’infezione. È un’osservazione giusta? Lo abbiamo chiesto al virologo Maria Chironna, ordinario di Igiene all’Università di Bari.
«Chi si ammala più volte di Covid, nonostante la vaccinazione, non ha necessariamente problemi del sistema immunitario. Il problema è legato all’alto grado di contagiosità delle varianti, soprattutto Omicron in questo momento, in grado di evadere la risposta immunitaria. Le varianti presentano delle mutazioni nella proteina spike tali da non essere più riconosciute dal sistema immunitario. Perciò ci si può infettare o reinfettare anche se si è vaccinati. Ma i vaccinati sono protetti contro le forme severe di malattia e hanno un’arma importante contro il virus».
2. Il vaccino Astrazeneca è stato abbandonato del tutto?
Che ne è stato del vaccino Astrazeneca? Dopo tante polemiche sulla sua efficacia e sugli effetti collaterali, che hanno diviso la popolazione ma anche la comunità scientifica e sono diventati un ostacolo alla vaccinazione, questo prodotto è scomparso. Non se ne parla più. È stato abbandonato definitivamente? E perché? Ecco quello che dice il virologo Maria Chironna.
«Altri vaccini, soprattutto quelli basati sulla tecnologia dell’mRNA, e il nuovo Nuvaxovid, si sono dimostrati più efficaci sul campo nei confronti delle varianti di Sars-CoV-2 rispetto al vaccino di Astrazeneca basato su vettore virale. Anche dal punto di vista del profilo di sicurezza è risultato meno in grado di competere con gli altri vaccini e per questo è stato “abbandonato”, insieme anche al Johnson & Johnson, sempre basato sulla tecnologia del vettore virale».
3. Qual è il vaccino più efficace e che dura di più?
Quale vaccino ha dimostrato l’efficacia e la durata più a lungo? È la domanda che tutti si pongono e alla quale finora non è stata data una risposta. Chi si è vaccinato si chiede per quanto tempo sarà protetto dalla malattia e quale prodotto garantisce la più lunga copertura.
L’immunologo e ricercatore, Guido Forni, membro dell’Accademia dei Lincei, ci aiuta a far chiarezza.
Non c’è nessuno studio comparativo e contemporaneo sui vaccini. Ogni studio è stato fatto in epoca diversa, su popolazione diversa e su varianti diverse. Quindi è difficile paragonare i vari vaccini. In base ai dati sulla popolazione, i prodotti Moderna e Pfizer inducono le risposte maggiori e più persistenti. Moderna non stupisce perché la dose è più elevata rispetto a Pfizer. Non conosciamo l’effetto dei nuovi vaccini.
Quale è la durata della copertura contro il virus?
Non c’è una risposta semplice. Bisogna distinguere tre situazioni diverse: l’effetto rispetto al contagio, verso la malattia, e alla malattia grave. La protezione data dai vaccini relativamente al contagio, è bassa anche nei primi mesi, specie con le nuove varianti che riescono a sfuggire in gran parte all’immunizzazione.
Come mai la copertura dei vaccini al contagio è bassa?
È bassa perché la difesa dal contagio dipende dagli anticorpi presenti nel naso e nella gola. I vaccini attuali funzionano male nell’indurre questi anticorpi sulle mucose, che sono la prima linea di difesa. Gli anticorpi funzionano come missili che bloccano l’infezione virale. I vaccini inducono pochi anticorpi sulle mucose del naso e della gola. Sono alla studio vaccini da somministrare per bocca e per le vie nasali, che potrebbero essere utili da questo scopo. Quindi, riassumendo, verso il contagio i vaccini funzionano relativamente male e per breve tempo, circa 4-5 mesi e dopo questo periodo le persone si possono contagiare più volte.
Quale è invece l’efficacia e la durata della copertura verso la malattia?
Quando il virus penetra nell’organismo umano, in brevissimo tempo inizia a riprodursi a una velocità incredibile. Una persona ammalata produce tra uno e cento miliardi di particelle virali. Contro il diffondersi del virus, svolgono un ruolo importante i linfociti presenti nel sangue chiamati linfociti killer che uccidono le cellule dentro cui è entrato il virus e dove questo si sta riproducendo. Anticorpi e linfociti killer indotti dai vaccini svolgono insieme un’azione contro il virus. La durata della protezione verso il rischio di sviluppare una vera malattia è di circa un anno se non di più. Dipende dal tipo di vaccino ed è una protezione efficace contro tutte le varianti attuali. I vaccini sono arrivati un anno fa e non possiamo sapere se la protezione che inducono funziona oltre questo periodo. Moderna e Pfizer proteggono in modo efficace contro il rischio di sviluppare Covid grave.