di Laura Della Pasqua
1. Quali integratori sono utili in convalescenza?
2. Perché la mascherina fa peggiorare i problemi della cute?
3. Come reidratare la pelle dopo la mascherina?
1. Quali integratori sono utili in convalescenza?
Il Covid, crea spesso problemi anche durante la convalescenza, quando l’infezione non c’è più come verificato dal test del tampone. Chi è stato contagiato, anche in forma lieve, lamenta in numerosi casi, dolori muscolari, stati di depressione e di ansia, disturbi dell’attenzione che rendono difficile il ritorno alla vita normale.
In che modo gli integratori possono aiutare? Abbiamo rivolto la domanda a Carla Ghelardini, ordinario di Farmacologia all’università di Firenze e membro della SIF, la Società italiana di Farmacologia che recentemente, sul tema, ha inviato una ricerca alla prestigiosa rivista scientifica inglese Frontiers in Nutrition.
«Il contagio virale è caratterizzato da una tempesta citochinica, cioè da una infiammazione generalizzata che colpisce vari organi. Nella ricerca abbiamo esaltato il ruolo degli integratori a base di zenzero in quanto alcuni componenti come i gingeroli e schogaoli cono capaci di inibire la liberazione di citochine, responsabili dell’infiammazione. Lo zenzero inoltre innalza i livelli di cortisone, anch’esso dotato di proprietà antinfiammatorie. Nel post covid i pazienti vanno incontro anche a stress ossidativo. Sempre il ginger, ha un’azione antiossidante perché combatte i radicali liberi. Nel post Covid svolge un ruolo importante per aumentare le difese immunitarie l’echinacea. Un’alleata preziosa durante la convalescenza è anche la pianta bacopa monnieri per la sua capacità di migliorare il tono dell’umore oltre che per l’azione neuroprotettiva e procognitiva, cioè aiuta la concentrazione. Spesso chi è stato contagiato lamenta quella che definisce una sorta di annebbiamento mentale che gli impedisce di mantenere l’attenzione a lungo. È interessante l’effetto antidolorifico della bacopa. Chi è guarito dal virus continua ad accusare una dolorabilità eccessiva, cioè sente come doloroso uno stimolo che in soggetti sani non è avvertito. Gli estratti di tale pianta migliorano la soglia al dolore e hanno anche l’effetto di miglioramento l’umore».
Durante la cura del Covid il malato è sottoposto a un bombardamento di farmaci ed è probabile che il fegato ne risenta. Una protezione da questa forma di stress, secondo l’esperta, è fornita dall’estratto di astragalo. «È un potente antiossidante oltre che antinfiammatorio e protegge dai danni epatici». Ghelardini sottolinea che è importante nell’assunzione di un integratore di rivolgersi al medico di fiducia. «Il fai-da-te, seguendo le indicazioni sul web e sulla base di una corrente di pensiero superficiale secondo la quale tutto ciò che è naturale è buono, è sconsigliato. È possibile che si creino interazioni con altri farmaci».
2. Perché la mascherina fa peggiorare i problemi della cute?
Portiamo ormai la mascherina da oltre due anni, in maniera più o meno continuativa durante la giornata. Questo dispositivo, essenziale per proteggerci dal virus, sottopone però la pelle del viso a una condizione particolare. Abbiamo visto le immagini di alcune situazioni del personale paramedico che portando a lungo le mascherine Fpp3, subiva addirittura lesioni cutanee, vere e proprie dermatiti a livello di escoriazioni. Si tratta però di casi estremi.
Cosa accade invece nella normalità? Lo abbiamo chiesto al Prof. Angelo Valerio Marzano, Direttore dell’UOC di Dermatologia all’Ospedale Policlinico di Milano e Professore Ordinario dell’Università degli Studi di Milano. «Nelle persone comuni abbiamo riscontrato che la mascherina porta a un peggioramento di problemi della cute preesistenti o latenti. Si tratta per lo più di acne che è una malattia infiammatoria scatenata da batteri. Occludere la pelle comporta un peggioramento dell’acne. Già in condizioni normali noi consigliamo a chi soffre di questa forma infiammatoria della cute di non coprire eccessivamente la pelle con trucchi troppo pesanti e di evitare l’uso del latte detergente per la detersione della cute. Questo si stratifica sulla pelle, occlude i follicoli piliferi, creando un peggioramento dell’acne. Meglio quindi usare detergenti in forma di acque micellari che non hanno l’effetto negativo di creare depositi sulla cute. La mascherina, quindi, ha l’effetto peggiore di un trucco pesante». Marzano indica un’altra patologia che la mascherina può peggiorare. Si tratta della rosacea, detta anche couperose. «Può essere di due tipi: eritemato-teleangectasica, che si presenta in forma di arrossamento della pelle a livello delle guance, oppure simile all’acne, detta acne-rosacea. Il calore indotto dalla mascherina, modifica il Ph della pelle e fa peggiorare questa comune patologia attraverso un effetto vasomotorio e di modifica del ph della pelle Un’altra patologia dermatologica che peggiora con l’uso prolungato della mascherina è la dermatite seborroica, che si manifesta con aree di arrossamento e di squame. Sappiamo che questa peggiora in inverno quando sono frequenti le escursioni termiche con il passaggio dal freddo esterno al caldo umido degli interni; la mascherina crea una condizione di caldo umido a livello locale, che aggrava questa patologia. Infine c’è la dermatite atopica, che è caratterizzata da una cute particolarmente sensibile a livello della quale la mascherina crea quadri irritativi. Abbiamo infine osservato forme di dermatite allergica da contatto dovuta alla sensibilizzazione al colore della mascherina, in modo particolare al nero».
3. Come reidratare la pelle dopo la mascherina?
Conto alla rovescia per togliere la mascherina anche nei luoghi chiusi. Con la fine dello stato di emergenza, dovrebbe cadere anche l’obbligo di questa protezione già eliminata all’aperto. Il viso è rimasto coperto per oltre due anni e ora la pelle tornerà a essere esposta tutto il giorno. Come preparare la cute che potrebbe manifestare problemi di secchezza? Il dermatologo Angelo Marzano fornisce alcuni consigli. «Ci si deve limitare a idratare la pelle e a trattarla con un detergente neutro non schiumogeno. Togliere la mascherina significa per la pelle del viso eliminare un fattore di peggioramento di alcune patologie. Inoltre la bella stagione è un alleato per la bellezza del viso. Certo chi soffre di rosacea è bene che non si esponga troppo al sole ma le dermatosi hanno nel complesso un’evoluzione migliorativa con la primavera e l’estate».
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