“Creare lavoro nelle aree interne è la vera sfida per far restare i giovani” – Corriere dell’Irpinia

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Si è tenuto questo pomeriggio, presso la sede di Via Palatucci, il convegno promosso da Confidustria Avellino e da AIDDA dal titolo “South Working: ripopolare le aree interne a sostegno della crescita aziendale e dello sviluppo dei territori”. L’evento – che ha riunito esperti, imprenditori, istituzioni e rappresentanti della comunità locale – è stato organizzato per discutere su come il lavoro a distanza possa contribuire a ripopolare le zone meno densamente popolate, migliorando la qualità della vita e stimolando l’economia locale e per riflettere su come le aziende e le comunità possano collaborare per creare un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione, garantendo un futuro sostenibile per le nostre aree interne.

Silvia Amodeo, delegata provinciale di AIDDA, ha sottolineato l’importanza di creare le condizioni per convincere i giovani a restare nelle arre interne, puntando sui servizi e le infrastrutture. “Per regolare il territorio attraverso il lavoro a distanza, bisogna creare condizioni che inducano soprattutto le giovani generazioni a scegliere, in maniera consapevole, di restare nei nostri territori”, ha affermato. “Non possiamo immaginare che i giovani scelgano di vivere in paesi completamente statici, ai quali, per di più, vengono progressivamente sottratti i servizi di base”.

Amodeo ha poi messo in evidenza la necessità di investire nelle infrastrutture digitali per consentire ai giovani di lavorare a distanza senza difficoltà. “Dobbiamo investire in infrastrutture tecnologiche che consentano, per esempio, a un giovane che sceglie di risiedere ad Avellino o in provincia di lavorare senza difficoltà, pur collaborando con imprese del Nord Italia o anche internazionali”, ha spiegato.

L’imprenditrice ha anche evidenziato l’importanza di creare condizioni favorevoli per le donne, per consentire loro di conciliare carriera e vita familiare. “È fondamentale creare condizioni che consentano alle donne di lavorare, anche quando scelgono di conciliare una carriera impegnativa con la maternità e la vita familiare”, ha dichiarato, sottolineando la necessità di asili nido aziendali e altri servizi a sostegno delle famiglie.

“Abbiamo già avanzato alcune proposte concrete per valorizzare le donne imprenditrici, soprattutto quelle irpine, che sono estremamente valide”, ha aggiunto Amodeo, concludendo con l’importanza di attrarre e sostenere le nuove generazioni, sia in ambito lavorativo che imprenditoriale.

 Emilio De Vizia, presidente di Confindustria Avellino, ha evidenziato  la necessità di riflettere sul futuro delle aree interne, mettendo in evidenza come alcune di esse siano già in grado di competere con le province del Nord, non solo sotto il profilo economico ma anche in termini di PIL. “Le aree interne del Mezzogiorno , come la nostra, dimostrano che alcune di esse non hanno nulla da invidiare a province anche del Nord, nemmeno in termini di PIL.  Questo dimostra che non esiste un ‘Nord’ o un ‘Sud’ in senso assoluto, ma piuttosto aree più sviluppate, dove si può fare impresa, e aree, come alcune irpine, che invece necessitano ancora di sviluppo. Cosa significa questo? Significa che dobbiamo portare il lavoro nelle nostre zone”.

De Vizia ha poi evidenziato la problematica dell’emigrazione giovanile, che è diventata ancora più drammatica rispetto al passato. “Oggi i giovani vanno via, anche perché certi tipi di lavoro dalle nostre parti non esistono più”, ha spiegato, riferendosi all’impossibilità per i ragazzi di intraprendere carriere nel settore bancario o nelle grandi aziende di consulenza, settori che oggi hanno sede prevalentemente al Nord. “Dobbiamo innanzitutto riportare il lavoro. Le aree interne, come le nostre, se ben collegate, possono rappresentare una risorsa per il Paese”.

Il presidente ha anche messo in evidenza come le aree interne, se dotate di servizi adeguati, possano costituire una grande opportunità per contrastare il sovraffollamento delle grandi città. “Se lavoriamo bene, nei prossimi anni potremmo assistere a un grande ritorno di giovani e imprese che decideranno di stabilirsi qui”. De Vizia ha anche citato gli ITS come esempio positivo di come l’istruzione possa contribuire a trattenere i giovani sul territorio. “Abbiamo diplomato 144 ragazzi e quasi tutti lavorano qui, in Irpinia”, ha detto. “Un caso esemplare è quello di una nostra ex studentessa, che sta facendo una carriera straordinaria in una grande azienda”. 

 



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