Con l’accensione dei termosifoni, ricompaiono nel beauty case anche le creme per le mani, abbandonate al loro destino durante i mesi più caldi e spensierati. Perché le aggressioni alla cute si moltiplicano, tra il freddo (le mani sono sempre esposte, a meno di non indossare abitualmente i guanti, cosa poco pratica se si usa molto lo smartphone), il lavaggio e l’igienizzazione con i gel a base d’alcol (specie se si prendono i mezzi pubblici), e l’uso di detersivi per la pulizia domestica. Nella scelta del prodotto, si cerca efficacia, qualcosa che funzioni davvero: servono creme specifiche che aiutino a ripristinare l’effetto barriera sulla pelle, possibilmente piacevoli, in modo da ripetere spesso l’applicazione.
Il gesto di applicare la crema mani non è solo un momento di benessere, una piccola “bolla” di sensazioni piacevoli, magari incrementate da un piccolo massaggio, ma una protezione dalla secchezza e dalla sensazione di irritazione. L’organismo, infatti, si protegge dal freddo pompando meno sangue alle estremità, irrorando meno mani e piedi. Ciò comporta che le cellule cutanee producano una quantità minore di collagene, e quindi che la pelle si assottigli e si secchi. Le creme mani da utilizzare in questo periodo devono, perciò, aiutare a contrastare la disidratazione, ma anche essere piacevoli, in modo da utilizzarle regolarmente.
Ne abbiamo prese in esame 14, promuovendone 4. Ecco con quale criterio le abbiamo preferite.
La formula
«Serve una formula restitutiva, che contenga grassi vegetali dermoaffini come burro di karitè (butyrospermum parkii buttter nell’INCI, l’elenco completo degli ingredienti che trovi in etichetta), l’olio di jojoba (simmondsia chinensis seed oil) e i suoi esteri idrolizzati (hydrolized jojoba esters), l’olio di girasole (helianthus annuus seed oil): sono nutrienti e idrorestitutivi e la loro affinità con la cute li fa assorbire meglio, evitando la sensazione di untuosità che spesso accompagna le creme molto ricche.
In particolare, la concentrazione elevata (fino al 20%) di burro di karitè assicura un’azione efficace sulla pelle screpolata e segnata perché ha azione emolliente. Bene anche la presenza di oli pregiati come quello di cartamo (carthamus tinctorius seed oil) e di sesamo (sesamum indicum seed oil), ricchi di Omega 3 e 6, in grado di ricostituire la barriera cutanea. In questo senso, valida la presenza di attivi come la betaina, capaci di “imprigionare” l’acqua all’interno dei tessuti” mentre svolgono un’azione lenitiva», spiega Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei.
Abbiamo, poi, valutato la concentrazione di glicerina, che deve essere presente, ma non in concentrazioni eccessive: «Oltre il 10% rischia di disidratare perché questa è una molecola che richiama acqua», precisa l’esperto.
Infine, è stata valutata in modo positivo la presenza di antiossidanti come la vitamina E (tocopherol) e di estratti botanici: per esempio, dove una volta si trovavano i siliconi o petrolati tipo la paraffina, oggi si rintracciano cere naturali che garantiscono la stessa spalmabilità e un simile effetto filmogeno (si tratta di una barriera in grado di trattenere l’idratazione anche con freddo e vento).
Completano le formule attivi importanti come l’estratto di tè (camellia sinensis), di schizandra o di camomilla, che sono antiossidanti, coadiuvanti la rigenerazione cellulare e anche lenitivi. Abbiamo, infine, scartato le creme che contenevano alcol (questa sostanza disidrata) e petrolati, perché sono poco sostenibili oltre che meno efficaci.
La prova
Abbiamo massaggiato le creme mani subito dopo averle deterse con acqua e sapone e abbiamo, quindi, valutato consistenza, che doveva essere corposa ma non untuosa, facilità di stesura e morbidezza dell’epidermide dopo un’ora e a fine giornata, dopo aver ripetuto una volta l’applicazione.
Abbiamo, poi, preso in considerazione la gradevolezza e persistenza del profumo (aspetto importante, legato anche al gusto personale, c’è chi vuole fragranze neutre e chi dall’applicazione si aspetta anche una nuvola profumata); infine, abbiamo anche considerato il tipo di confezione e il rapporto qualitàprezzo.
Il consiglio
«Applica la crema per le mani più volte al giorno, ma non farlo subito dopo aver usato il gel idroalcolico disinfettante perché ne vanifica l’effetto. Meglio se la metti generosamente al mattino facendola penetrare con un piccolo massaggio e poi, durante le normali attività quotidiane, stendi la crema solo sul dorso delle mani, così da non ungere i polpastrelli. La sera prima di andare a dormire, invece, abbonda pure con il prodotto, massaggia bene anche le cuticole e lascia in posa la crema tutta la notte magari sotto guanti di cotone, per ritrovare così mani morbide, levigate e nutrite al risveglio», conclude il cosmetologo Umberto Borellini.
CREME PER LE MANI, LE MIGLIORI 4:
Starbene Lab: Umberto Borellini, cosmetologo; Laurence Donnini, giornalista.
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