Ariano Irpino – Sotto accusa la Regione e i sindaci dell’area interessata dall’emergenza idrica lo dicono senza fronzoli. Anche se la loro posizione, come dicono non è solo di protesta ma vuole essere un appello. I sindaci stanno preparando una nota. Enrico Franza, sindaco di Ariano Irpino lo dice con chiarezza.
«Parte in causa è la Regione Campania, essendo proprietaria dell’adduttore principale. La nostra non vuole essere una critica contro questa o quella persona, perché il problema è politico». Ci vogliono finanziamenti per cambiare, anche totalmente, la rete idrica. E quello firmato dai sindaci è un appello. Il ruolo, forte ed importante, dei primi cittadini può essere determinante alla soluzione del problema dell’emergenza idrica. Che, negli ultimi giorni, a causa della rottura di una condotta in agro di Melito Irpino, per ben due volte in due giorni, è stato motivo di critiche e disperazione di una intera valle e dei territori di due province. Nei giorni scorsi l’amministratore dell’Alto Calore, Michelangelo Ciarcia aveva annunciato di un piano della Regione, che avrebbe mostrato la più ampia disponibilità a fornire un contributo per la realizzazione di un intervento di bypass che potesse consentire di non utilizzare le condotte nei territori in frana, in attesa di lavori strutturali di più ampio respiro, da programmare per i periodi successivi. Ma questo è tutto da verificare. La speranza ora è che non si ripeta il calvario di contrada Creta. I cittadini di Ariano conoscono bene la vicenda e sanno che solo dopo anni e anni di continue battaglie dei residenti della zona e degli amministratori comunali e delle associazioni si sta riuscendo solo ora a mettere la questione su binari normali. I disagi sono gravi, l’emergenza ha investito una quindicina di Comuni tra Irpinia e Sannio. I sindaci di Ariano, Grotta, Melito, Montecalvo e altri paesi, hanno dovuto chiudere anche le scuole.
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