Sulla crisi politica in città che vede la maggioranza ancora alle prese con una grave crisi generate da un accordo mancato tra la sindaca Laura Nargi e l’ex primo cittadino Gianluca Festa, interviene Annamaria Pascale, rappresentante dell’Area Schein dei democratici e candidata al consiglio comunale alle scorse elezioni amministrative.
“Adesso basta. Avellinesi, svegliamoci da questo incubo. Per non dimenticare e per averne sempre consapevolezza, voglio mettere in fila quello che è successo.Durante la scorsa campagna elettorale ho deciso di scendere in campo perché – spiega l’avvocatessa avellinese- pensavo che fosse il momento di dare un mio apporto al futuro di questa città. Sono iscritta al Pd, da due anni, da quando ho ritenuto che la Schlein mi poteva rappresentare ed il partito, sotto la sua segreteria, avrebbe rappresentato la giusta fucina di idee ed incubatore di classe dirigente per cambiare l’Italia da preservare e migliorare per le prossime generazioni”. Credo nel campo largo progressista. Per tutti questi motivi e non ultimo per la scelta caduta su un candidato sindaco, che era stato protagonista della migliore stagione amministrativa di questa città, mi sono candidata e la sorpresa più grande è stato l’entusiasmo e la bella squadra che si è creata intorno al nostro progetto”.
Poi l’ex candidata alla camera dei deputati sull’esito delle recenti elezioni amministrative, che ha portato alla vittoria Laura Nargi “Eppure, il risultato è stato un altro, la bella squadra fatta di belle competenze, di entusiasmo e di un bel programma è si arrivata prima al primo turno, ma al ballottaggio è stata superata di alcune centinaia di voti dalla candidata sindaco, già vice sindaco del sindaco indagato ed agli arresti domiciliari e con candidati consiglieri quasi tutti già uscenti. L’apporto determinante per la vittoria è stato l’invito al voto da parte del terzo candidato sindaco a favore della seconda, che gli aveva promesso di affidare a due suoi consiglieri, già assessori da anni, due assessorati”.
Poi l’esponente del Pd si sofferma sulla giunta Nargi. “Il primo passo che non ho condiviso è stata la scelta di una squadra di governo di stranieri. Se prendi voti parlando di continuità con la precedente amministrazione, non è coerente optare per la discontinuità in giunta e la cosa più offensiva per la città tutta è stata la scelta di competenze quasi completamente estranee alla città. Perché non professionisti e professori universitari avellinesi? La Sindaca ritiene forse che la città tutta sia priva di competenze? Che offesa, che beffa, già questa scelta dovrebbe sancire che l’attuale Sindaca vuole amministrare una città di cui non conosce, nè riconosce le competenze. Questa già scorretta scelta dura poco, senza che gli stranieri abbiano avuto il tempo di capire bene dove si trovassero, la Sindaca li “licenzia” proponendo una squadra di tanti “ritorni.
Ma qui, a questa “mediocre storia, si aggiunge una farsa” sostiene la Pascale. “Chiaramente il gruppo, quello del candidato sindaco arrivato terzo che aveva invitato al voto per la seconda, e che le ha consentito la vittoria, non ottiene nessuna “ricompensa” promessa, nessun assessorato.Gli assessori della seconda fase non si presentano a firmare l’incarico, né si presentano- Afferma l’esponente del Pd irpino- insieme a tutti i consiglieri delle loro rispettive liste al consiglio comunale del 27 dicembre. Già questo basterebbe a riconoscere il poco rispetto per l’istituzione, ma soprattutto per i cittadini che dovrebbero rappresentare, il silenzio della Sindaca fa di più, rappresenta plasticamente l’incapacità di affrontare il proprio ruolo con autorevolezza in ogni fase, pur se critica”.
Poi la Pascale analizza i recenti episodi che vedono protagonista l’ex sindaco Gianluca Festa. “Ma arriva di peggio. Con un’intervista a il Mattino del 30 dicembre e con un’intervista al direttore di Irpinia TV dello stesso giorno, l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa usa parole terribili nei confronti della sindaco Nargi, rappresentando una storia assurda. Festa dichiara di essere stato protagonista di tutta la fase pre-elettorale, con la scelta delle liste e del candidato sindaco caduta per caso su Nargi, anzi “per imposizione di personaggio influente”, a scapito del nome di quella che sarà vice sindaco e di quello che sarà presidente del consiglio. Questi ultimi due nomi Festa avrebbe preferito perchè presume non avrebbero creato problemi. Insiste a dire che la Nargi è essa stessa festiana, che chi ha scritto il suo nome voleva votare lui. Delegittima così la sindaco, i suoi consiglieri, i suoi assessori designati in seconda fase, che rappresenta come meri esecutori della “sua azione amministrativa” e che cosa fanno le vittime delle sue farneticazioni? Nulla, tacciono, confermando essi stessi con il loro silenzio l’assurdo racconto e conseguentemente il mancato esercizio del ruolo istituzionale che pure gli è stato assegnato. Meriterebbe un altro capitolo la delegittimazione che Festa fa della magistratura, gravissima, e come quella delle altre istituzioni, deprecabile anche per i risvolti, che ha sui pilastri costituzionali”.
Un quadro del tutto desolante e negativo quello in atto nel capoluogo irpino secondo l’esponente Pd dell’area Schlein. “Da sottolineare e contestare è pure la violenta inappropriatezza dei termini usati. Basta solo la sintesi fin qui riportata a far capire la gravità del tempo che si vive in città e che ogni cittadino deve affrontare, elaborare, ed a cui deve reagire prendendo posizione, per non essere connivente con questo scempio istituzionale e per dare alle prossime generazioni una lettura critica della storia recentissima, perché non si ricada mai più nello stesso errore, ma si scelga solo per competenze, autonomia di pensiero e trasparenza i propri rappresentanti. Per tutto quanto premesso, l’unico scenario possibile è- conclude l’avvocatessa avellinese- che al più presto si arrivi a nuove elezioni”.