Da Irpiniambiente a “Grande”, sale la tensione, tra rinvii, scioperi e scambio di accuse

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Non c’è pace in materia di rifiuti. C’è sempre tensione, negli ambienti di Irpiniambiente, dopo le scelte del Sindaco di Avellino di voler chiudere il contratto in essere con l’azienda dei rifiuti e di affidare il servizio ad un privato. Infatti il Comune di Avellino ha differito al 30 marzo il termine ultimo riservato ai privati interessati per l’appalto dei rifiuti con l’ingresso nella futura società mista. Nessun passo indietro da parte del sindaco Gianluca Festa.

Stessa cosa vale per l’Ente d’Ambito, che nella stessa data deve costituire la sua azienda pubblica, conservando però a differenza del primo una “gestione pubblica”.
L’Ente nel frattempo attende il via procedurale della newco, per poi proseguire con l’affidamento del servizio  che riguarderà tutto il territorio provinciale.
Come  ha  dichiarato il Presidente dell’Ato Vittorio D’Alessio, «attenderemo  la scadenza dei termini del 30 marzo per la valutazione della domanda della provincia, e da qui poi decideremo se acquisire Irpiniambiente nella gestione dei rifiuti solidi urbani o costituire una nuova società».

Intanto i lavoratori di Irpiniambiente chiedono garanzie. Non condividono la scelta del sindaco di Avellino, temendo variazioni per i loro contratti di lavoro.
Nelle ultime settimane, i malumori dei lavoratori hanno generato disagi e disservizi, per la mancata raccolta dei rifiuti, non solo in città. E continua la loro protesta, sotto la tenda in piazza Libertà, affiancati dai rappresentanti dei sindacati. Presidio che stazionerà lì almeno fino a quando non si avranno risposte sicure in merito alla loro situazione lavorativa.

E se il sindaco Festa assicura che con la nuova gestione dei rifiuti, ogni famiglia ed ogni attività commerciale risparmierà più del 20% sulle bollette Tari, e che
IrpiniAmbiente ha appena comunicato un ulteriore aumento, di più di 1 milione di euro, sul costo del servizio, quest’ultima risponde per le rime, ricordando che quell’aumento non è altro che l’adeguamento contrattuale Istat applicato ai contratti di servizio in essere con i comuni.

L’amministratore unico della società, Claudio Crivaro, ha così respinto polemiche e accuse. In tutto questo, i lavoratori  non si fermano,  con la speranza di essere ascoltati.
Si va al prossimo sciopero, indetto per il 20 e 21 marzo.



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