Un impegno, quello del movimento che proseguirà come associazione “Da sempre promuoviamo e sosteniamo numerose iniziative culturali. Nel 2024 siamo stati direttamente impegnati nella presentazione di molteplici libri, con autori locali e nazionali, attività che facciamo con grande passione, da sempre. Collaboriamo con gli Istituti Comprensivi Scolastici Irpini e con il Centro Studi Cinematografici della Campania. Particolare attenzione abbiamo sempre avuto nel sensibilizzare le istituzioni a curare il verde pubblico e i parchi cittadini, anche gli aspetti che riguardano la viabilità sostenibile sono state questioni che abbiamo affrontato”.
Grande l’attenzione rivolta al sistema trasporti “La raccolta firme per la linea autobus Avellino – Afragola e viceversa, ha avuto un grande successo, tant’è che oggi abbiamo un servizio attivo verso l’alta velocità. La mobilità è sempre stato un nostro “cavallo di battaglia”, abbiamo partecipato alle iniziative sulla piattaforma logistica in valle Ufita, sosteniamo il comitato della ferrovia in Valle Caudina, abbiamo partecipato pochi giorni fa all’iniziativa di Legambiente per presentare il rapporto Pendolaria 2025 dove Avellino è stata inserita tra i casi di peggiore ferrovia d’Italia. Sempre con Legambiente, ci siamo attivati per la piantumazione dei ligustri a via Pini e degli ibischi a via Garibaldi nella città di Avellino”.
La priorità resta mantenere alta l’attenzione sulla “crisi idrica che sta colpendo l’Irpinia, come molte aree del Mezzogiorno. Infatti da subito, con il comitato dell’acqua di Grottaminarda, con la SVIMAR, con il portavoce dei “Piccoli Comuni Italiani”, con “ABC” (Acqua Bene Comune) Aspettando Godot, abbiamo costituito il comitato “Uniamoci per l’acqua” che comprende sensibilità associative di molte regioni del Sud. Il nostro impegno costante sarà per il superamento della crisi idrica, monitoreremo gli investimenti che si intende fare, nel rispetto delle persone e di quanti che si sono affidati al nostro impegno militante”.
Senza dimenticare le infrastrutture stradali e ferroviarie. “Nel merito – si legge nella nota – è di pochi giorni fa una nostra iniziativa sul “lotto 0”, promossa insieme al “Centro Studi Edilizia Reale”, “Cittadino Sudd” e “SVIMAR”. Esso prevede uno sviluppo di circa 44 Km con inizio al 34,009 Km e termina in prossimità della stazione di Battipaglia. Tale tratto da San Valentino Torio (zona Torricchio), arriverebbe a ridosso di Baronissi, dove si dovrebbe realizzare il nuovo hub di Salerno – Baronissi, sul modello Napoli – Afragola, che interesserebbe tutta la Valle dell’Irno, la Valle del Sabato, oltre la città di Avellino e la sua area vasta. Anche il trasporto merci sulle nuove linee potrebbe unire la zona industriale di Pianodardine e della bassa Irpinia, con le aeree retroportuali di Salerno e del Sud. La soluzione rappresenta un’occasione straordinaria, perché a Baronissi si incrocia l’intermodalità verso l’asse ferroviario già esistente e in fase di elettrificazione, che da Salerno porta verso Avellino – Benevento, quindi verso le aeree interne della Regione Campania. Inoltre poco distante, nel Comune di Fisciano è presente uno dei campus universitari più grandi del Mezzogiorno d’Italia. Il nostro territorio è area cerniera sull’asse tirrenico/adriatico ed unisce il Mezzogiorno con l’area euro-mediterranea, pertanto non può essere escluso dall’AC-AV. Manteniamo alto il livello di attenzione, riteniamo che non si possano più accettare ritardi e tentennamenti. Chiediamo ai sindaci, ai partiti, alle associazioni e a quanti si vogliono impegnare, di non sottovalutare questa fondamentale infrastruttura, lo dobbiamo alle future generazioni. Per queste fondamentali ragioni abbiamo costituito il Comitato per il Lotto 0 AV/AC e consegna lavori di elettrificazione SA-AV-BN. Per tale scopo inizieremo adesione, con raccolta firme per far terminare nel più breve tempo possibile, i lavori previsti nel crono programma e mai rispettati”.
Un impegno che si affianca a quello per l’apertura del centro autismo di Valle. “Insieme al MID Campania – spiega Nacca – abbiamo più volte sollevato la questione, tale struttura deve essere di gestione pubblica e aperta al più presto. Sono troppi gli anni di abbandono, questa resta una ferita aperta ed è una delle nostre priorità. Lo stesso vale per l’AIAS, pochi giorni fa abbiamo partecipato alla mobilitazione dei lavoratori e delle famiglie dei pazienti, con lo scopo di evitare una riduzione delle prestazioni sanitarie erogate ed erogabili. Con il calo delle prestazioni si rischia di escludere più della metà dei pazienti che hanno diritto alle cure”.