dalla Sardegna all’Emilia, passando per l’Umbria fino a Napoli. Aspettando le Politiche – Corriere dell’Irpinia

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Le Regionali della Campania sono un’occasione formidabile per sancire un’alleanza nazionale di centrosinistra, un modello esemplare di Campo largo, un patto rinnovato dopo le contrapposizioni tra tutte le forze progressiste e i moderati e i civici, che si mettono insieme, superando definitivamente lo scontro interno, che spesso non è altro che la conseguenza di velleità personalistiche, di bramosia di potere autoreferenziale, di degenerazione elettoralistica.

Progressisti e moderati che si schierano dalla stessa parte, dalla parte di un programma serio, sigillando un’unità di intenti che nasce dalla sincera volontà di costruire un progetto politico di valore nazionale.

Un programma che sposa inesorabilmente un modello di alleanza consolidato. Anche se il governatore Vincenzo De Luca sembra non essere d’accordo. Anzi, partecipando al congresso del Psi, dice che darebbe due anni di carcere a chi parla di Campo largo.

Osservazione pretestuosa: De Luca è sulla difensiva, assediato da Roma e da Napoli. Il Campo largo è stato vincente alle scorse regionali in Sardegna con Alessandra Todde, esponente dei 5stelle – poco contano le contrapposizioni che ci sono state nel centrodestra -, e in Umbria con la civica Stefania Proietti, in Emilia Romagna con Michele De Pascale. Questi sono i fatti.

A Napoli, con Gaetano Manfredi il Campo largo è una sperimentazione riuscita, una realtà. Il sindaco partenopeo, che oggi è anche presidente nazionale dell’Anci, governa una variegata maggioranza, che ha costruito senza forzature, in modo naturale, privilegiando i valori, le idee, le proposte.

Ora, chiunque sarà il candidato del centrosinistra alla Regione Campania, l’importante è che si muova all’interno del perimetro dell’alleanza alla napoletana, in sinergia con Roma e con Sinistra Italiana, i 5 Stelle, i renziani di Italia Viva, gli “azionisti” di Carlo Calenda e i civici. Il tutto con De Luca. Il Campo largo funziona ed è da consolidare inevitabilmente in vista delle Politiche del 2027, dove è l’unica alleanza possibile.

 

 



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