Vincenzo De Luca ospite di Muschio Selvaggio. Il governatore della regione Campania è stato protagonista della puntata del podcast condotto da Fedez e Marra. Il governatore che in questi ultimi anni in particolare si è fatto riconoscere per la sua capacità di inserirsi nel dibattito pubblico con le sue modalità espressive incisive, si è raccontato a Fedez e ha ripercorso in parte la sua parabola politica, lasciandosi andare a riflessioni e battute esilaranti.
Ma anche in questa occasione, il governatore campano non lesina dichiarazioni politiche e attacchi al suo partito . “Abbiamo un gruppo dirigente che nella grande maggioranza, per quello che mi riguarda, è un gruppo dirigente di anime morte, di anime morte che non rappresentano nulla né sul piano territoriale, né sul piano sociale e spesso nemmeno sul piano della grammatica e della sintassi”.
Su Pier Luigi Bersani, il governatore campano rivendica una lunga amicizia, ma non nega le critiche neanche a lui: «È il padre di una grande puttanata politica che, è Articolo 1, però non posso dirgli niente, se è amico è amico. Però è una puttanata, un atto di velleitarismo politico». Infine, spiega quali sono i suoi obiettivi politici nel suo prossimo futuro: «In questo momento cerco di fare in modo che si definisca un programma alternativo a quello dell’attuale governo che io considero un disastro, soprattutto dal punto di vista del sud. Il sud è stato tradito, calpestato. Costruire un programma che sia convincente per la maggioranza degli italiani altrimenti quelli che stanno al governo continueranno a restarci».
Il presidente della giunta commenta l’operato di Matteo Renzi quando guidava il Pd e rivestiva la carica di Presidente del Consiglio. “Renzi ha avuto un atto di coraggio, una fiammata: ha cercato di rompere la palude burocratica interna e poi ovviamente non ha retto per tante ragioni. In politica, quando si perde, è perché non si misurano le forze rispetto agli obiettivi”. Così il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che a “Muschio Selvaggio”, il podcast condotto da Fedez con Davide Marra, risponde anche alle domande sul Partito Democratico e commenta l’operato di Matteo Renzi quando guidava il Pd e rivestiva la carica di Presidente del Consiglio. “Renzi – sostiene il governatore – non ha avuto un grande aiuto dal gruppo di dirigenti che si è messo intorno, poi ha avuto anche dei limiti caratteriali che conosciamo. Ha cercato di fare una riforma istituzionale, ma poi ha sbagliato perché nel referendum ci ha messo troppe cose”
Poi il De Luca si è soffermato anche su questioni politiche personali. “C’è stato uno, forse due momenti della mia vita politica in cui ho deciso di andare avanti da solo. Gli unici momenti in cui ho avuto pentimenti, rimorsi, rabbia sono i momenti in cui hanno aggredito mediaticamente i miei figli. L’unica cosa che mi ha dato amarezza e dolore è che hanno cercato di far pagare ai miei figli quello che volevano far pagare a me. Questa è una cosa infame che abbiamo conosciuto e che soprattutto hanno conosciuto i miei figli che avrebbero diritto di vivere e lavorare come ogni ragazzo normale. Hanno subito aggressioni a livello di barbarie. L’unica cosa della mia vita politica che mi ha creato problemi morali e che mi ha fatto domandare se valesse la pena continuare”
A replicare al governatore ci pensa subito il deputato Pd Arturo Scotto. Ho deciso da tempo di non commentare le dichiarazioni del Presidente De Luca. Mi piace la politica come spazio della battaglia delle idee, non come luogo in cui ingaggiare risse. Che non fanno bene al partito al quale sono convintamente iscritto oggi. Proprio come Vincenzo De Luca. Tuttavia, liquidare, durante una intervista a un podcast ‘Muschio selvaggio’, l’esperienza di Articolo Uno come una ‘puttanata politica’ non solo rappresenta un’espressione violenta e volgare – che non andrebbe usata nemmeno contro il peggior nemico – ma un’offesa a migliaia di militanti che hanno gratuitamente e generosamente tenuto aperto negli anni un punto di vista politico. Verso cui pretendo rispetto”.
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