definire un percorso per ribadire l’impegno in difesa della democrazia – Corriere dell’Irpinia

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Arriva dall’ANPI Provinciale di Avellino, guidata dal presidente Giovanni Capobianco, un appello ai dirigenti degli Istituti scolastici coinvolti negli episodi degli striscioni del Blocco studentesco per definire un percorso con i Docenti e gli studenti, “per ribadire coralmente l’impegno irrinunciabile a difesa della democrazia e della Costituzione repubblicana”.

“Abbiamo appreso – si legge nella nota – che in alcuni istituti scolastici della nostra Città studenti neofascisti appartenenti al Blocco studentesco, associazione giovanile di Casa Pound, hanno fotografato cartelli contenenti frasi oltraggiose per l’antifascismo per poi diffonderle sui social della loro organizzazione. L’iniziativa, nata in ambito nazionale, ancora una volta rappresenta una grave e vergognosa provocazione, con l’intento di delegittimare la Resistenza e le lotte antifasciste a tutela della Costituzione che dalla Resistenza ebbe origine. Scrivere frasi come quelle che abbiamo letto, in cui si sostiene che l’Antifascismo sarebbe uguale alla mafia, rappresenta una grottesca e drammatica deformazione di basilari fatti storici. I giovani neofascisti autori di queste nefandezze evidentemente ignorano che nella storia del nostro sciagurato Paese per decenni forze neofasciste in connubio con le mafie hanno portato avanti strategie eversive nel tentativo di ferire mortalmente la democrazia italiana. Lo testimoniano tutte le inchieste giudiziarie che hanno fatto luce su questi fenomeni criminali che spesso hanno visto anche il coinvolgimento di Logge massoniche deviate”.

“Si ribadisce che “E’ triste dover ricordare nell’80° anniversario della Liberazione, e a poche settimane dal 21 marzo, Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, fatti storici che dovrebbero essere ormai patrimonio comune del nostro Paese. Ci aspetteremmo che anche giovani studenti sappiano che le lotte antifasciste sono state, e sempre saranno, a difesa della libertà, della giustizia e dei diritti sanciti dalla nostra Carta costituzionale che, giova ribadirlo, costò la vita a decine di migliaia di ragazze e ragazzi che salirono in montagna per difendere l’Ita1ia dal1’oppressione nazi- fascista. Ci è giunta notizia che la DIGOS sta indagando sui fatti in oggetto, e che i rispettivi Dirigenti scolastici hanno avviato procedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili di questo ennesimo sfregio ai valori costituzionali. Ma a nostro parere tutto questo non è sufficiente a rimarginare una ferita che ha urgente bisogno di un risarcimento morale e civico”. Di qui l’invito a promuovere nuovi spazi di confronto e formazione.

 



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