Delfes, all’intervallo lupi costretti a rincorrere la Pielle

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Al PalaMacchia di Livorno va in scena la gara 2 di semifinale playoff fra la Caffè Toscano Livorno e la Delfes Avellino. I labronici sono avanti 1-0 nella serie grazie al successo maturato sabato sera.

La cronaca

Inerzia nelle mani della Pielle che protegge bene il proprio pitturato e dall’altra parte riesce a colpire in contropiede. Dopo la bomba di Burini valida per il 6-5, nell’altra metà campo arrivano due conclusioni ravvicinate dalla lunga distanza firmate dal duo Rubbini – Chiarini che costringono Crotti al timeout sul punteggio di 11-5 dopo cinque minuti di gioco. Avellino gioca a difesa schierata cercando di sfruttare la stazza di Nikolic e Bortolin spalle a canestro ma senza incidere. In difesa i lupi pagano un’assenza di reattività concedendo delle buone seconde occasioni di tiro agli avversari che scappano sul +11 (20-9) con Loschi che punisce per due volte consecutive. Chinellato tiene in gara i suoi con un gioco da tre punti (24-17 al 10′). In avvio di seconda frazione Ferraro ribadisce le dieci lunghezze di margine. Livorno sa segnare solo da oltre l’arco (8/17 al 15′) con otto triple iscritte a referto sui trenta punti di squadra realizzati. L’unica nota stonata è rappresentata dai problemi di falli che interessano il proprio reparto lunghi. Sotto di dodici (32-20) la panchina avellinese decide di difendere con la zona ma la situazione non migliora. Tutt’altro. Il rientro di Pagani restituisce fisicità alla Caffè Toscano in risposta alla scelta di Avellino nello schierare contemporaneamente la coppia Bortolin-Chinellato. E proprio quest’ultimo insacca la tripla del 41-31 che conferma come gli irpini non vogliano mollare la presa di un centimetro all’intervallo. Al rientro dagli spogliatoi Chiarini con cinque punti consecutivi aggiorna a +18 il massimo vantaggio per i padroni di casa (53-35 al 23′). Il match resta nelle mani della Pielle che gestisce a proprio ritmo avvantaggiata dal fatto che la Delfes che fatica in difesa a contenere il passivo e in attacco gioca in maniera macchinosa e prevedibile producendo pochi punti utili ad impensierire il team di casa. Al festival del tiro da tre punti si iscrive anche Laganà che deposita il 60-39 al 29′.

 

 

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