detenuto colpisce agente con pugni alla nuca e calci all’inguine – Corriere dell’Irpinia

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Ieri pomeriggio nuovo episodio di violenza ai danni di un agente di Polizia Penitenziaria nel Carcere di Ariano Irpino: a darne notizia Pellegrino Stefano Sorice, responsabile segreteria GAU UILPA Polizia Penitenziaria di Ariano Irpino. “Sembrerebbe che il detenuto autore della vile aggressione, ubicato nella sezione ex art. 32 e per giunta famoso in altre carceri della Nazione proprio per l’indole violenta ed i reiterati comportamenti facinorosi, abbia scatenato la propria ferocia colpendo con pugni alla nuca e calci all’inguine il Poliziotto, senza apparente motivo. – ecco quanto dichiarato nella nota dalla UILPA – L’agente ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dove ha trascorso la notte in osservazione e in attesa di ulteriori accertamenti”.

“Persistono le criticità in merito alla gestione dei detenuti ex art. 32 ossia “detenuti violenti”, le cui condotte turbative dell’ordine e della sicurezza non trovano risoluzione con gli strumenti disciplinari, motivo per cui sarebbe necessario ricorrere ad un regime di “sorveglianza particolare” attraverso la restrizione calibrata dell’offerta trattamentale e che costituisce uno strumento di più rigoroso trattamento individualizzato da applicarsi proprio a quei soggetti che abbiano tenuto determinati comportamenti che possono dare luogo all’attuazione del regime di 14 bis OP provvedendo inoltre all’immediato allontanamento del detenuto, anche fuori regione. Di tutta evidenza è che la C.C. di Ariano Irpino non riesce più a sopportare il flusso di detenuti trasferiti da altri Istituti per ordine e sicurezza né l’esiguo numero di agenti, dei quali aumenta sono solo il numero di convalescenti causa le aggressioni, può far fronte al conseguente sovraffollamento che oggi conta più di 320 detenuti su una capienza di 270. Giunga all’agente vittima dell’aggressione la nostra solidarietà e l’augurio di una pronta guarigione nella speranza che prima o poi qualcuno decida di passarsi una mano sulla coscienza e trovi una risoluzione a tutte le aggressioni in carcere in danno dei poliziotti penitenziari”.



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