Di Somma: “Proveremo ad andare in serie B”

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Si è espresso, in diretta su Prima Tivvù, il direttore sportivo dell’Avellino Salvatore Di Somma in merito al prossimo impegno casalingo dei lupi in campionato contro il Catanzaro, che viene dalla disastrosa trasferta del Libero Liberati di Terni: “Ricordo la prima vittoria dell’Avellino dopo il terremoto, con il gol di Juary. Con il Catanzaro sono sempre state partite belle e combattute. All’epoca dall’altra parte c’era Piero Braglia, con lui ci siamo sempre beccati in campo. Oggi il nostro è un bellissimo rapporto e Domenica giocheremo insieme contro il Catanzaro”.

Per quanto riguarda la rosa a disposizione di Mister Braglia, dice: “Abbiamo 22 componenti del gruppo squadra allo stesso livello, coloro che subentrano dalla panchina sono all’altezza dei titolari. Contro la Turris siamo stati un po’ superficiali, l’inferiorità numerica e qualche indisponibilità di troppo non ci hanno di certo aiutato. Maniero è un ragazzo straordinario, ma avere una reazione del genere ci ha messo in difficoltà. Perché una partita condotta in quella maniera, dove la Turris non ci aveva mai impensieriti e sul 2 a 0 farsi espellere, ci ha penalizzato parecchio. Al di là dell’errore di Pane che ci può anche stare. Sto leggendo un sacco di critiche su questo ragazzo, Pane è all’altezza di Forte. Noi lo riteniamo un portiere di grande spessore”.

Su Errico, che terminerà venerdì l’isolamento dovuto al corona virus, ha dichiarato: “Errico è un ragazzo che seguivo da tempo, l’ultimo giorno di mercato lo avevamo perso e seguivamo altri profili. Poi, in un ultimo momento, c’è stata una svolta ed il Frosinone ha deciso di liberarlo e lo abbiamo subito firmato. Abbiamo fatto un acquisto importante”.

Si è espresso anche sul futuro dell’Avellino: “Tutti vorremmo andare in serie B, in primis il popolo irpino, i tifosi si meritano altri palcoscenici per il loro amore viscerale. Noi ci proviamo con ardore, abbiamo una squadra forte per arrivare dove l’Avellino merita. Sarei l’uomo più felice al mondo se l’Avellino riuscisse a tornare nel calcio che conta”.

In chiusura si è lasciato andare ad un momento amarcord: “Il nostro segreto di quei 10 anni di serie A è quello che io ho cercato di ricreare quest’anno. Io credo che il gruppo e il rapporto tra i calciatori è determinante. In quei 10 anni di serie A si era creato un gruppo di amici che nel campo lottavano insieme”.





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