Difetti visivi, quando si può ricorrere al laser e quando no

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Sono passati quasi quarant’anni dal primo intervento laser per eliminare un difetto visivo dalla cornea di un paziente: il primo volontario è stato un uomo di New Orleans nel 1988, e da lì non ci si è più fermati, fino a ottenere il risultato più ambito, eliminare gli occhiali per difetti refrattivi come la miopia. Oggi la metodica laser, in mani esperte, dà infatti risultati eccezionali, ma con dei limiti: non tutti, di fatto, possiamo usufruirne. In questi casi la delusione può essere forte per gli speranzosi in attesa, anche da molto tempo, di rivedere il mondo non più attraverso lenti spesse e montature pesanti.

La buona notizia è che oggi le alternative al laser ci sono, e il numero di esclusi dalla “liberazione dalle lenti” sono una cifra sempre più ristretta. Ce ne parla Barbara Prandi, oculista specializzata in microchirurgia oculare presso la Clinica Baviera di Milano.

Dottoressa, quali sono i difetti visivi che si possono correggere oggi?

Sono la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Per correggere questi difetti visivi si può usare il laser a eccimeri, che è in grado di scolpire la cornea. Nella miopia il raggio appiattirà la curvatura corneale per rimettere bene a fuoco le immagini sulla retina, mentre nell’ipermetropia si esegue la procedura opposta, incurvando la cornea. Il laser non corregge invece la presbiopia.

Quanto si riesce a correggere?

Nel caso dell’ipermetropia si ottengono buoni risultati fino a 3 diottrie. Per la miopia non c’è un limite assoluto nel numero di diottrie correggibili (in genere fino a 7-8), ma dipende dallo spessore della cornea, che va limata dal raggio. Se quest’ultima è di partenza molto sottile non abbiamo molto margine di lavoro. L’astigmatismo di solito si accompagna agli altri due
fetti e viene corretto in parallelo.

Esiste un’età minima per fare questi interventi?

I 18 anni, ma la cosa più importante è che il difetto si sia stabilizzato, cioè non abbiamo avuto variazioni signicative da almeno due anni. C’è chi arriva in questa condizione a vent’anni, chi a trenta.

E un’età massima entro la quale fare l’operazione?

Non ci sono limiti di età over 18 per fare il laser: dipende dalle condizioni della cornea e dalle eventuali controindicazioni. Nei miopi over 45 è possibile e consigliabile realizzare una tecnica speciale che si chiama Visione combinata, che consiste nel sottocorreggere leggermente l’occhio non dominante (quello dominante è il “preferito” dal nostro cervello, che usa di più e istintivamente quando deve stabilire perfettamente la posizione di un oggetto) in modo che la visione binoculare compensi il difetto: allora, un occhio vedrà prevalentemente da lontano e uno da vicino, ma usandoli tutti e due dopo la correzione, si comporteranno come lenti multifocali. È una soluzione valida in molti casi, ma per chi deve viaggiare spesso di notte in autostrada e chi fa lavori di precisione come l’orafo l’uso degli occhiali in queste attività non potrà essere abbandonato.

Quali sono le controindicazioni all’intervento con il laser?

La presenza di cheratocono, malattia che porta a un progressivo sfiancamento e assottigliamento della cornea: è la prima grande controindicazione all’operazione. Ma anche la presenza di malattie autoimmuni in fase attiva, come il lupus eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide, oppure la sindrome dell’occhio secco non trattata, perché il laser riduce temporaneamente la produzione lacrimale e quindi peggiorerebbe la situazione.

Il diabete in sé non è una controindicazione assoluta, dipende da quanto sia compensato e se non c’è la retinopatia diabetica, una delle sue complicanze possibili. Insomma, lo specialista deve, in questi casi, valutare caso per caso l’entità della malattia, quanto è sotto controllo e i rischi relativi a un’eventuale operazione. Infine, no al laser almeno temporaneamente, se è in corso una gravidanza: i colliri antibiotici che fanno parte della terapia post-intervento sono controindicati in dolce attesa, meglio aspettare la nascita del bimbo e la fine dell’allattamento.

Dopo l’intervento che attenzioni adottare?

Nelle due settimane che seguono per non indurre infezioni non bisogna mai strofinarsi o toccarsi gli occhi e non si può fare il bagno in mare o in piscina. Lo stile di vita rimane inalterato e il recupero è rapido e si può lavorare già qualche giorno dopo l’intervento. Ci si vede meglio subito: è l’effetto Wow della chirurgia laser, ma l’assestamento oculare completo richiede almeno due mesi; anche il cervello deve riabituarsi alla “nuova” vista. Stessa cosa per le lenti intraoculari.

Quanto costa l’intervento?

Dipende dai Centri e dal chirurgo: si oscilla in media dai 2000 ai 2500 euro a occhio, e diverse assicurazioni rimborsano l’intervento almeno in parte. Le lenti intraoculari arrivano anche a 3000 a occhio.

Cosa pensa delle alternative alla chirurgia, come l’ortocheratologia?

Indossare una lente per 8 ore ogni notte che agisce una compressione sulla cornea per rimodellarla migliorando la vista è un argomento molto dibattuto fra categorie e ancora aperto. Dico solo che sono lenti con un certo prezzo e sono una soluzione temporanea: se si smette di metterle perdono efficacia. Ho anche delle riserve sull’azione compressiva sulla cornea e sul rischio infettivo.

I risvolti psicologici del “no”

Quando si va a fare la visita bisogna essere preparati anche a un eventuale no dell’oftalmologo. «Va spiegato che non si tratta di un intervento chirurgico estetico», spiega la dottoressa Barbara Prandi. «Per fortuna i casi non risolvibili sono pochi (10%), e si valutano sempre tutte le soluzioni alternative. Spesso si tratta solo di avere pazienza e aspettare qualche anno, o trattare in modo corretto e stabile la patologia di fondo che impedisce l’intervento. E poi le tecnologie periodicamente fanno importanti passi avanti: quello che non si può fare oggi si potrà fare domani».

I cristallini artificiali risolvono anche la presbiopia

«Quando non è possibile effettuare il laser, perché per esempio lo spessore corneale non è sufficiente, negli under 45 con il cristallino ancora limpido (non ci sono cioè segni di cataratta) si usano le lenti intraoculari fachiche, che si aggiungono al cristallino senza sostituirlo», spiega Barbara Prandi.

«Correggono difetti miopici fino a 18 diottrie e ipermetropici fino a 6. L’altro tipo di lente che si impianta nell’occhio è quella sostitutiva del cristallino: prima di metterla si elimina quest’ultimo ormai danneggiato e con quello nuovo artificiale si sceglie anche la correzione necessaria per il difetto visivo esistente. Esistono lenti monofocali o multifocali che correggono insieme più difetti visivi, esattamente come gli occhiali, solo che sono inserite all’interno dell’occhio. In questi casi, visto che parliamo di pazienti over 45, è possibile correggere anche la presbiopia».
L’intervento è definitivo, sono lenti che durano per sempre e la cataratta non può svilupparsi o riformarsi.

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