Digiuno intermittente? Meglio evitare il fai-da-te

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Di Laura Melzini

Dopo le abbuffate di Pasqua, sono in molti a cercare la dieta più adatta al proprio corpo per perdere peso. Una sola risposta valida per tutti non esiste. In questo periodo, il desiderio comune è quello di perdere chili in tempi rapidi e senza troppa fatica. Da evitare assolutamente il digiuno “selvaggio” che può sembrare la soluzione più semplice e diretta per ottenere il risultato desiderato in tempi brevi. Questo tipo di approccio è assolutamente sconsigliato nel “fai-da-te”, poiché può danneggiare l’organismo con conseguenze a lungo termine, infatti un digiuno prolungato interferisce con il sistema ormonale (diminuiscono i livelli di insulina e può aumentare il cortisolo) e se troppo prolungato e frequente, non porta all’effetto desiderato, ovvero la perdita di peso, ma comporta soltanto uno squilibrio ormonale. Inoltre, la mancanza di cibo, può provocare un rallentamento metabolico che interferisce con il “normale” lavoro degli organi del corpo. Una dieta non può mai essere improvvisata, quando si modifica l’alimentazione occorre un programma specifico. In pratica, digiunando troppo si alterano i normali equilibri fisiologici, aumenta il senso di fame e il bisogno di mangiare, con conseguenze anche a livello dell’umore. Una dieta non può mai essere improvvisata, quando si modifica l’alimentazione occorre un programma specifico. Una forma di digiuno intermittente che non provoca conseguenze sulla salute e permette di ottenere risultati è quella delle 16 ore di digiuno, ovviamente sempre indicata da specialisti del settore. Prevede l’assunzione controllata di proteine, carboidrati e grassi e la concentrazione dei tre pasti della giornata in un arco di otto ore per poi non mangiare più nelle restanti sedici. Durante le ore di digiuno bisogna evitare anche l’assunzione di spuntini a base di snack, dolciumi e bevande zuccherate I benefici del digiuno intermittente sono noti da decenni. Le evidenze più solide riguardano la preservazione di un corretto stato di salute delle cellule, a livello di tutti gli organi, la riduzione della risposta infiammatoria e il miglioramento della regolazione della glicemia, in quanto si va verso l’esaurimento delle riserve di glucosio e l’utilizzo del grasso come fonte energetica per l’organismo. Da diversi studi condotti è emerso anche che il digiuno intermittente riduce la pressione sanguigna, i livelli di lipidi nel sangue e la frequenza cardiaca a riposo. Come per tutti i tipi di protocolli, il digiuno intermittente non è una pratica adatta a tutti, per questo motivo è necessario essere seguiti da uno specialista esperto. Non è raccomandabile a bambini, ragazzi in fase di crescita e alle donne in gravidanza o a persone con patologia cronica. E va in ogni caso seguito per un periodo limitato di tempo. Non esiste un sistema semplice e veloce per dimagrire: per risolvere un problema di sovrappeso è necessaria la consapevolezza di dover mangiare meglio.


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