Giungere a una proposta unitaria sul piano di dimensionamento scolastico che non penalizzi le aree interne. E’ il senso dei tavoli promossi dalla Provincia e dal suo delegato, il dirigente scolastico e sindaco di Villamaina Nicola Trunfio che ha fatto tappa ad Ariano. A partecipare al confronto amministratori e dirigenti scolastici. E’ il vicesindaco di Ariano Grazia Vallone a sottolineare come “I nuovi parametri introdotti dal governo per il dimensionamento ci penalizzano fortemente. In ballo c’è la qualità dell’offerta formativa che passa per i direttori dei servizi amministrativi e i dirigenti scolastici”. A rischio il 30% delle istituzioni scolastiche del territorio che potrebbero perdere l’autonomia ed essere accorpati ad altri istituti. Si chiede con forza la revisione dei parametri stabiliti dal governo che potrebbero avere effetti sul piano di razionalizzazione scolastico già dal prossimo anno e dal 2023-24. “Due i possibili scenari – spiega Trunfio – quello più auspicabile si potrà configurare se la Regione vincerà il ricorso alla corte costituzionale contro la revisione dei parametri fissati dalla finanziaria. Il secondo scenario è quello meno auspicabile, la deroga per i comuni montani esiste ma non è stata quantificata, sapevamo fino all’anno in corso che il limite per la sopravvivenza era fissato a 400 alunni, oggi non sappiamo come tradurre questa soglia di sopravvivenza in termini matematici. Si parla di una salvaguardia generica per le aree montane, senza specificare numeri. Ecco perchè dobbiamo prepararci anche a un futuro meno felice che vedrà la necessità di ricorrere a tagli di istituzioni scolastiche, fino ad oggi autonome”.
Questa mattina, intanto, l’incontro tra il presidente della Campania, Vincenzo De Luca e l’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini, con i sindaci e i presidi della scuole, per affrontare le tematiche relative al dimensionamento scolastico. L’accorpamento degli istituti annunciato, infatti, come è noto costerà caro alla Campania, con la perdita di circa 150 istituti autonomi entro il 2024. La Regione ha presentato un ricorso alla Corte costituzionale insieme ad altre regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana riguardo al dimensionamento delle scuole: la decisione finale spetterà al Ministero dell’Istruzione entro la fine di giugno. La maggior parte delle fusioni (70%) si concentrerà nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna. La Campania sarebbe tra le regioni più colpite (146) seguita da Sicilia (109), Calabria (79), Puglia (66), Sardegna (45) e Lazio (37). Si lavora a un progetto partecipato di riorganizzazione della scuola in Campania, in pieno accordo con le autonomie locali e la dirigenza scolastica
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