Dolore e difficoltà quando si muove: è quello che rischia un cane con la displasia dell’anca, malattia su base ereditaria. La diagnosi precoce è fondamentale, come spiega il dottor Bartolomeo Borgarello, veterinario.
Cos’è la displasia dell’anca
«L’anca è un’articolazione formata dalla testa del femore e dall’acetabolo del bacino. Immagina una sfera che ruota in una cavità che la accoglie in modo perfetto: il movimento viene effettuato in maniera fluida, senza attriti», spiega l’esperto. «Nella displasia la testa del femore è irregolare o troppo piccola rispetto all’acetabolo: col movimento le superfici non scivolano e si verifica una frizione che le consuma in modo anomalo. La degenerazione porta a un’artrosi progressiva e dolorosa che può essere invalidante».
Come si scopre
«È importantissimo cogliere i primi segni della patologia: intervenendo quando il cane è piccolo ci sono buone possibilità di bloccare il processo degenerativo. La visita ortopedica in ambulatorio veterinario può essere effettuata tra le 14 e 16 settimane ma è indispensabile entro i 4-5 mesi (l’articolazione dell’anca si forma nei primi 6-8 mesi di vita), anche per monitorare le altre malattie scheletriche ereditarie», continua il dottor Borgarello.
Durante la visita il veterinario valuterà l’andatura del cane, la forma della groppa e l’appoggio delle zampe posteriori. Quindi potrebbe procedere con uno studio radiografico. Se il tuo cane è adulto e soffre di displasia dell’anca te ne accorgerai da sola: i sintomi sono zoppia, difficoltà a salire i gradini e andatura “a coniglio” (in pratica il cane cammina con le zampe anteriori e con le posteriori avanza a saltelli). La displasia può colpire tutti i cani, ma sono più predisposti quelli “large”: border collie, bovaro del Bernese, boxer, bulldog, cane corso, dogue de Bordeaux, golden retriever, labrador retriever, pastore tedesco, rottweiler, San Bernardo, Terranova.
Prevenire & curare
La displasia dell’anca ha una base ereditaria, ma si possono limitare i danni della predisposizione: no a sovrappeso e ad attività che sollecitino troppo le articolazioni, no a troppi integratori di vitamine e sali minerali, sì a quelli di glucosamina e condroitinsolfato (rallentano la degenerazione della cartilagine).
Nei casi più lievi. Se la patologia è all’inizio si utilizzano farmaci, fisioterapia o laser terapia. Nel cucciolo può essere indicato anche l’intervento chirurgico.
Quando la displasia è conclamata. La correzione chirurgica è riservata ai casi di media entità. Se il danno è serio può essere necessario l’impianto di una protesi.
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