Donazione di sangue: requisiti e motivi di esclusione  

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La donazione di sangue è un atto volontario e gratuito con il quale si può contribuire alla salute della collettività. È importante sottolineare il concetto di gratuità poiché nel nostro Paese la donazione di sangue non può essere assolutamente remunerata; un’eventuale donazione a pagamento sarebbe perseguibile in base all’articolo 22 della legge 219/2005.

Con l’espressione donazione di sangue (anche aferesi) si può intendere sia quella di sangue intero, sia di uno dei suoi componenti (per esempio il plasma o le piastrine; in questi casi si parla rispettivamente di plasmaferesi e piastrinoaferesi).

La donazione di sangue è un atto molto importante, tuttavia non tutti possono donare il sangue; esistono infatti requisiti specifici e motivi di esclusione che devono essere rispettati per garantire sia la salute del donatore che quella del ricevente. Per esempio, il riscontro di emoglobina bassa rappresenta un motivo di esclusione; in questo specifico caso peraltro è necessario indagare le cause dell’emoglobina bassa e agire di conseguenza.

Va comunque precisato che alcuni motivi di esclusioni sono permanenti, mentre altri, come appunto l’emoglobina sotto determinati livelli, possono essere temporanei.

Per quali scopi viene utilizzato il sangue proveniente da donazioni?

Il sangue intero, il plasma o le piastrine provenienti da donazioni sono utilizzati quotidianamente nelle strutture ospedaliere per numerosi scopi: per la cura di varie malattie, per interventi di chirurgia maggiore, per gli interventi di pronto soccorso in caso di incidenti gravi ecc.

Donazione di sangue: requisiti principali

Ovviamente è in primis fondamentale che le condizioni generali di salute del donatore di sangue siano buone.

Un fattore discriminante per la donazione di sangue è l’età che deve essere compresa tra i 18 e i 60 anni, qualora ci si candidi per la prima donazione, ma il limite massimo può arrivare a 65 anni se si è donatori periodici. Sono possibili deroghe nel caso di parere medico positivo.

Un altro requisito richiesto è avere un peso corporeo superiore ai 50 kg.

Viene presa in considerazione anche la frequenza cardiaca a riposo che deve essere compresa tra 50 e 100 battiti al minuto.

Per quanto riguarda i valori della pressione arteriosa, devono essere compresi tra 110 e 180 per quanto riguarda la pressione sistolica (la cosiddetta “massima”) e tra i 60 e 100 per quanto concerne quella diastolica (la “minima”).

Relativamente ai valori di emoglobina c’è distinzione in base al sesso: nei maschi non deve essere inferiore ai 13,5 g/dL, mentre nelle donne non deve essere inferiore ai 12,5 g/dL.

Viene fatta un’eccezione nella regione Sardegna, zona in cui è presente il trait talassemico; sono accettati anche donatori con livelli di emoglobina più bassa.

Non esistono categorie di persone escluse dalla donazione, ma durante il processo di selezione sono valutati eventuali comportamenti individuali che possono risultare a rischio.

Donazione di sangue: motivi di esclusione

Ovviamente sono esclusi coloro che non rientrano nei range indicati in precedenza relativi a età (non possono per esempio donare sangue un ragazzo di 15 anni o una persona di 75 anni), peso corporeo, pressione arteriosa, frequenza cardiaca a riposo, valori di emoglobina ecc.

In alcune circostanze l’esclusione è temporanea; i classici casi sono quelli dei donatori affetti da gastroenterite, influenza ecc. o che stanno assumendo particolari medicinali. Anche la gravidanza è un motivo di sospensione temporanea, così come lo è aver fatto un viaggio in un Paese tropicale.

In altre circostanze l’esclusione è permanente, come per esempio nel caso di coloro che sono affetti da malattie autoimmuni, da epatite B o C, da sifilide, da coagulopatie congenite o acquisite, da tumori maligni ecc.

Comunque sia, prima di poter entrare in un programma di donazione del sangue vengono fatte verifiche particolarmente accurate.



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