Donne, non violenza e autodeterminazione, al Bar Hope tra riflessione e impegno collettivo – Corriere dell’Irpinia

0
7


Rosa Bianco

Ieri presso il Bar equo e solidale “Hope” di Avellino, si è svolto un importante incontro dal titolo “Cultura della non violenza: autodeterminarsi”. Organizzato dall’Aps Avellino per il Mondo, l’Aps Il Bucaneve e l’Archeoclub Avellino, l’evento ha offerto una preziosa opportunità di riflessione su due dei temi più urgenti del nostro tempo: il rapporto tra libertà individuale e violenza sistemica e la capacità dell’essere umano, in particolare della donna, di riconquistare la propria autodeterminazione.

La questione dell’autodeterminazione, intesa come possibilità di costruire la propria esistenza in accordo con i propri valori e aspirazioni, è una questione fondante per le donne oggi.

La violenza, in tutte le sue forme – fisica, psicologica, economica – non è solo un attacco al corpo o alla mente: è un atto che tenta di disarticolare la stessa capacità di autodeterminarsi. Le donne che si ritrovano a ricostruire se stesse dopo un’esperienza di sopruso incarnano, nella loro resilienza, una delle più alte espressioni della libertà umana: la capacità di rigenerarsi, di riprendere il filo spezzato della propria storia. È qui che la forza d’animo e il coraggio delle donne incontra la realtà concreta, suggerendo strumenti per superare l’oppressione e coltivare la consapevolezza.

L’incontro ha posto al centro proprio questa consapevolezza, articolando il dialogo attorno a tre pilastri: tutela, indipendenza e cultura. La tutela, che si declina attraverso strumenti legislativi e sociali, risponde alla necessità di proteggere i diritti fondamentali, ma non può sostituire il lavoro più profondo dell’autonomia interiore. L’indipendenza, invece, non è solo economica o relazionale, ma soprattutto una condizione spirituale: è la capacità di affermare il proprio valore indipendentemente dagli sguardi e dai giudizi altrui. Infine, la cultura: senza una riforma culturale, nessuna misura legislativa può radicarsi veramente. Come sosteneva Hannah Arendt:  “solo la comprensione della nostra comune umanità può spezzare le catene della violenza.”

Ciò che rende eventi come questo particolarmente preziosi è la capacità di unire la riflessione teorica a gesti concreti. Attraverso i reading poetici e gli interventi dei partecipanti – donne e uomini impegnati nella cultura e nel sociale – il messaggio si è fatto azione, dimostrando che la lotta contro la violenza non è una battaglia solitaria, ma un impegno collettivo. Tra i protagonisti dell’evento si sono distinti Elvira Napoletano, Elsa Maria Nigro, Graziella Di Grezia, Simona Maietta, Maria Ronca, Salvatore Pignataro, Agostina Spagnuolo, Dorotea Virtuoso, Anna Cortese, Alessia Ausiello e Mayumi Ue. Ciascuno ha offerto il proprio contributo, dimostrando come la cultura e l’impegno sociale possano essere strumenti fondamentali, per promuovere una società più equa e rispettosa.

A moderare l’incontro e a stimolare il dibattito è stato il giornalista e scrittore Gianluca Amatucci, il cui intervento ha fornito spunti di riflessione preziosi, sottolineando il ruolo della comunicazione nel denunciare e combattere la violenza di genere.

In un’epoca in cui la violenza sembra normalizzarsi e la solitudine amplificarsi, la vera sfida è quella di costruire spazi di solidarietà, dove le esperienze individuali si intrecciano con il pensiero comune. Forse – come ci insegna Simone Weil – la radice di ogni violenza risiede nell’oblio della realtà dell’altro. Riconoscere l’altro come pienamente umano, degno di rispetto e libertà, è il primo passo per un’autentica cultura della non violenza.

L’incontro di ieri al Bar Hope di Avellino non è stato solo un evento, ma un monito e un auspicio: che ciascuno di noi diventi portatore di una cultura diversa, in cui la forza non sia mai dominio, ma sempre creatività e riconciliazione. In questo risiede il senso più profondo dell’autodeterminazione: non la semplice affermazione di sé, ma la costruzione di un mondo in cui ogni individuo possa essere, finalmente, libero.

 



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here