“E’ in atto uno smantellamento della scuola pubblica” – Corriere dell’Irpinia

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Gli studenti calano e le istituzioni stanno a guardare: è l’invettiva che arriva da Antonio Soldi, responsabile del settore scuola della federazione irpina del Partito della Rifondazione Comunista e da Antonio Marzio Liuzzi, coordinatore provinciale dei Giovani Comunisti. “Esprimiamo profonda preoccupazione per i dati preliminari relativi alle iscrizioni scolastiche, rilasciati dal Provveditorato agli Studi di Avellino: l’Irpinia registra una perdita di ulteriori 1.065 alunni rispetto all’anno scolastico 2024/2025. Questo dato conferma un nuovo record negativo, che si inserisce in un trend di declino demografico ed educativo che affligge la nostra provincia e l’intero Mezzogiorno ormai da anni”.

“Di fronte a questa drammatica emergenza, assistiamo all’ennesima dimostrazione di immobilismo delle istituzioni locali, che si limitano a prendere atto della situazione senza mettere in campo alcuna strategia efficace per arginare il fenomeno. L’emigrazione giovanile è un problema strutturale che richiederebbe un piano d’intervento concreto e urgente, ma le istituzioni locali e nazionali restano inerti, quando non apertamente complici di questo disastro annunciato”.

“A rendere ancora più grave il quadro, si aggiungono le scellerate scelte del governo Meloni, che con l’approvazione del Nuovo Dimensionamento Scolastico e dell’Autonomia Differenziata colpisce ulteriormente il diritto all’istruzione. Invece di investire nella scuola pubblica per garantire a tutti i giovani, indipendentemente dal territorio in cui nascono, un’educazione di qualità, si preferisce tagliare istituti, ridurre il personale scolastico e alimentare il divario tra Nord e Sud. La scuola pubblica viene sacrificata in nome di un risparmio di bilancio che serve solo a finanziare l’industria bellica e a garantire vantaggi ai grandi gruppi economici”.

“La crisi demografica che sta desertificando il Sud non è un fenomeno casuale, ma il frutto di precise scelte politiche. L’assenza di misure sociali adeguate per migliorare le condizioni di vita della classe lavoratrice, l’assenza di investimenti per contrastare la precarietà e garantire un reddito dignitoso, la mancanza di politiche per il diritto alla casa, aggravano il declino economico e sociale del Mezzogiorno. Invece di affrontare questi problemi alla radice, il governo volutamente continua a favorire le élite economiche e il padronato, mentre le fasce popolari vengono abbandonate all’impoverimento e alla disperazione”.

“Non possiamo accettare che il nostro territorio venga ridotto a un’area di sfruttamento e abbandono, utile solo a fornire manodopera a basso costo per le regioni più ricche o per l’emigrazione all’estero. L’istruzione non è un lusso, ma un diritto inalienabile che deve essere garantito in modo equo su tutto il territorio nazionale. Rifondazione Comunista e i Giovani Comunisti si opporranno con determinazione a questo processo di smantellamento della scuola pubblica e di impoverimento del Sud. Denunciamo con forza queste politiche classiste e repressive, e invitiamo studenti, lavoratori e cittadini a unirsi alla mobilitazione per difendere il diritto all’istruzione, il futuro delle nuove generazioni e la dignità del nostro territorio”.



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