«Il candidato a sindaco del centrosinistra, Antonio Gengaro, non perde occasione per dimostrare ciò che noi andiamo dicendo sin dall’inizio: non ha alcuna intenzione di confrontarsi sui temi e sulle proposte per lo sviluppo ed il futuro di Avellino. Forse per paura, o forse perché, diversamente da noi, non ha dalla sua un vero programma di governo. Personalmente, ho risposto alle domande inerenti alle indagini in corso sul Comune di Avellino nel corso di tutte le interviste che ho sin qui rilasciato ed in decine di uscite pubbliche. Noi non fuggiamo di fronte a nessuna domanda; è lui che fugge palesemente dall’incubo di un confronto nel merito delle questioni della città».
È quanto dichiara la candidata a sindaco della coalizione civica composta da “Siamo Avellino”, “Davvero” e “Viva la Libertà”, Laura Nargi, a chiarimento dell’ennesimo attacco e dell’ennesima strumentalizzazione di Gengaro, stavolta rispetto al confronto pubblico che era in via di organizzazione.
«Accettando il suo invito e chiedendo che il confronto si svolgesse in Piazza Libertà – ricorda Nargi – avevamo evidenziato la necessità che la principale agorà cittadina non si trasformasse, per rispetto delle indagini in corso e della magistratura, nell’improbabile tribunale in cui svolgere processi sommari. Affermare, come Gengaro fa, che volevamo sceglierci le domande del confronto è grave ed offensivo, ed appartiene al suo linguaggio volgare, come al solito irrispettoso di una civile dialettica democratica».
«Ma tant’è. Fortunatamente, avremo modo di confrontarci ancora, come è già avvenuto in più luoghi della città e su più temi, e proprio come faremo mercoledì mattina in Rai, in una lunga intervista doppia per il servizio pubblico nazionale – evidenzia ancora la candidata a sindaco -.
La smetta Gengaro di evocare congiure e di prodursi in attacchi frontali che nascondono il vuoto della proposta e l’incapacità di parlare delle cose da fare agli avellinesi. Questo stile e queste argomentazioni hanno già stufato gli avellinesi e se ne accorgerà nelle urne.
Al presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Ottavio Lucarelli, che mi ha comunicato la sua indisponibilità a tenere il confronto e che era stato inizialmente chiamato in causa proprio da Gengaro, rivolgo ugualmente i miei più sentiti ringraziamenti» conclude Nargi.