La Confcommercio di Ariano diffida l’Alto Calore ad attivare ulteriore sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile, fatto che si è registrato ad Ariano per lungo tempo.
E’ il presidente Nicola Grasso che interviene con una dura e dettagliata nota. “Sono 60 giorni (dal 19 di settembre) che gran parte dei cittadini e commercianti di Ariano si ritrovano i rubinetti a secco, senza poter svolgere le normali operazioni per il corretto svolgimento delle proprie mansioni. Forti i disagi subiti dalla popolazione e dalle attività imprenditoriali del Centro Commerciale Naturale di via Cardito. Interessate lungo la Strada Statale 90 le oltre 200 attività commerciali presenti, tra bar e ristoranti oltre agli studi medici e dentistici senza poter espletare il servizio ai cittadini.
Area duramente colpita, oltre a Rione Martiri e in parte anhe il centro storico. Il disagio – continua il presidente Grasso nella nota – è stato ulteriormente rimarcato dal fatto che il consorzio Alto Calore non ha effettuato la comunicazione della sospensione programmata, oppure lo ha fatto in modo vago».
Il presidente Grasso intende difendere i diritti dei cittadini e degli operatori del settore di cui è rappresentante, e lo fa ricordando che dal giorno 30, con l’iniziativa “Black Friday, fino al 6 gennaio 2025 è previsto «il pienone per le festività natalizie, che porterà migliaia di avventori nella nostra città ed è impensabile, anche per problemi igienico sanitari, che si possa procedere al distacco dell’erogazione idrica, anche dalle ore 16, come avvenuto nei giorni scorsi».
Il reclamo è stato presentato dalla Confcommercio, al Prefetto di Avellino, e si ricorda che se questo non risultasse sufficiente ne sarà predisposto un altro.
Il presidente Grasso dopo aver spiegato tecnicamente, nella nota, che le giustificazioni addotte sono insufficienti, annuncia che: «Basta con i continui distacchi alle attività commerciali ed alle famiglie e ci sarà l’eventuale richiesta di ristoro del pregiudizio arrecato».
Insomma ente idrico dovrebbe pagare per l’eventuale disservizio. Altrettanto dura è la conclusione del comunicato. «Sarebbe difficile fare peggio di quanto ha fatto l’attuale gestione che ha fallito su tutti i piani, come dimostrano la pessima qualità del servizio, l’assoluta mancanza di solidità del quadro finanziario, l’evidente incapacità di porre un freno agli sprechi e l’inadeguatezza nel programmare gli interventi di manutenzione.
Mancano sia una sana visione aziendale che a consapevolezza di gestire un bene comune di fondamentale importanza, ovvero due requisiti assolutamente indispensabili per chiunque abbia l’ambizione e l’onore di governare un ente come la partecipata del servizio idrico». Una vera e propria requisitoria da parte del presidente Grasso, sempre attento a difendere gli interessi della categoria che rappresenta ma anche dei cittadini arianesi. Si allarga dunque il fronte della protesta, con l’intervento di una delle associazioni più importanti, anche per il numero di iscritti, sul territorio irpino.