Emergenza idrica e tubature fatiscenti, gazebo in piazza a Grottaminarda – Corriere dell’Irpinia

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Grottaminarda -“Adesso basta – dice Tonino Abbruzzese, del Comitato ‘Uniamoci per l’acqua’ – paghiamo le tasse per avere servizi che mancano. E’ una vergogna. La nostra intenzione è quella di arrivare a Roma, ai palazzi del governo”. Riparte così dalla cittadina ufitana la battaglia per l’emergenza idrica, con un gazebo in piazza 16 Marzo stamattina, organizzato dal neonato Comitato che raccoglieva le firme dei cittadini per una petizione da consegnare alle istituzioni.

Un problema, quello della mancanza dell’acqua pubblica, per il quale è già stato celebrato un referendum, che soprattutto negli ultimi tempi è diventato ancora di più un peso per i cittadini.  Non solo per quelli di Grottaminarda, ma dell’intera provincia. Il comitato grottese spera, infatti, di non restare un esempio isolato. Ma che si sta già dando da fare per coinvolgere gli altri Comuni. Anche attraverso quello di Grottaminarda, dimostratosi sensibile all’iniziativa di stamattina. Il sindaco era lì, infatti, tra i componenti del Comitato quasi a sottolineare che, questa, sarà una battaglia che lo vedrà in prima fila.

“È un disagio che non riguarda solo le attività commerciali – cosi Tommaso Remondelli, proprietario di un negozio sul Corso – ma è una emergenza legata non solo a quello: anche sanitaria”. L’acqua, a Grottaminarda, va via quando sono le sette e mezza di sera. “Pensate alle famiglie che necessitano di servizi. Sta di fatto – continua Remondelli, anche lui componente del Comitato – che tutto questo è assurdo”. Se pensiamo che c’è una dispersione relativa a quasi il sessanta per cento del servizio. E che l’Irpinia è il bacino più grande d’Europa. “Fatto ancora più grave – risponde – perché di questo ci vantiamo. E la sera, puntualmente, manca l’acqua. Siamo in un Paese civile?”

Secondo il Comitato “l’ente Alto Calore è corresponsabile. Non entriamo nel merito giuridico a noi interessa che ci diano l’acqua, che è un bene comune. Lottiamo per l’acqua ai paesi del Terzo Mondo e noi dovremmo essere considerati così? E’ un paradosso.  Certo che siamo arrivati alla saturazione totale e cerchiamo, con questa iniziativa, di allargarci a tutti i Comuni irpini. Per far arrivare una voce più grossa fino a Roma”.

E Domenico Petrillo, che è il promotore dell’iniziativa: “Questo è un problema che non può essere risolto dai soli amministratori che non hanno soldi e risorse per farlo. Si devono, allora, unire tutti quei sindaci e convocare i consigli comunali con un solo punto all’ordine del giorno. Da svolgere lo stesso giorno. Poi loro, con le fasce tricolori, e noi cittadini al seguito andremo a consegnarlo al governo. Perché l’emergenza idrica è un problema nazionale. Alto Calore è quello che è, non ci interessano i problemi tecnici ma soltanto il bene comune”.

Il Comitato di Grottaminarda, in qualche modo sfida i cittadini distratti. Perché è stata presa questa iniziativa? “Perché non ce la facevamo più – risponde Petrillo -. Le tubature sono fatiscenti, bisogna porre rimedio”. E mentre il nuovo Prefetto ha incaricato i sindaci di fare le multe a chi spreca l’acqua, il Comitato grottese sottolinea che “manca l’acqua perché le tubature sono obsolete”.

Il sindaco Marcantonio Spera, a fianco del Comitato, aggiunge che “oggettivamente siamo messi male. Non c’è la giusta attenzione e, dall’esempio di stamattina, può nascere un movimento ancora più forte”. Intanto proprio qualche giorno fa ha parlato con Antonio Lenzi, il nuovo presidente dell’Alto Calore, il quale ha assicurato che sarà presente ai consigli comunali che si convocheranno sull’argomento.

“Bisogna trovare i soldi – conclude il primo cittadino – una volta per tutte. Le possibilità ci sono in quanto l’Europa è sensibile a questo argomento, quindi dedicare fondi specifici per rifare le reti idriche. Sono convinto che tutti insieme, i sindaci, saranno favorevoli e già da domani si adopereranno. Io da subito chiamerò la deputazione regionale e i neo eletti al Parlamento europeo della nostra circoscrizione. Poi convocherò il consiglio comunale. Spero che, prima di me, lo facciano gli altri sindaci così troveremo la sintesi giusta per affrontare questo problema”.



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