Emergenza idrica, i sindaci hanno perso la pazienza ma sono fuori tempo massimo – Corriere dell’Irpinia

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Forse è una reazione tardiva ma, adesso, i sindaci stanno cominciando a perdere la pazienza. L’ultimo ad iscriversi a questa nuova “scuola di pensiero”, è il primo cittadino di Torella dei Lombardi, Amado Delli Gatti, che si è espresso abbastanza duramente, e ironicamente, in un incontro a Nusco, nei confronti dell’Alto Calore e del suo amministratore unico, Antonello Lenzi.

Al tavolo c’erano il sindaco del paese altirpino, Antonio Iuliano, la sindaca di Sant”Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, un delegato assessore del comune di Lioni, il consigliere regionale Maurizio Petracca e il presidente dell’ Alto Calore. Presenti anche i Comitati, tra questi “Voci di di Nusco” e “Uniamoci per l’acqua” nati all’indomani della crisi. Se, da parte di tutti, si è avvertita la necessità di “agire in sinergia”, Delli Gatti è stato più duro nei confronti di Alto Calore e del suo amministratore unico, che aveva parlato di emergenza dovuta alla crisi ambientale.

“Intanto – ha detto – forse soltanto un piano emergenziale non basta, per dare speranza a queste popolazioni”. Quello presentato da Lenzi, aggiunge il primo cittadino,”è un piano di emergenza generale, io mi aspettavo qualcosa di più specifico, legato all’emergenza che stiamo vivendo”. Invece ci sarebbe bisogno di “un piano emergenziale vero”. Se le cose stanno così, conclude, quasi laconico,”stiamo inguaiati”.

Quando poi è intervenuta una rappresentante del Comitato”Voci di Nusco”, Manuela Della Vecchia, ha tenuto a precisare che “siamo al fallimento culturale di una provincia, il più duro da sopportare, e che qualcosa va fatto e subito. Il piano è solo promesse”. Mentre il presidente di Alto Calore  si mostrava quasi insofferente nei confronti di tutti i Comitati nati subito dopo questa crisi idrica, probabilmente la più difficile di tutte, e che sicuramente andrà avanti fino al prossimo Natale.

La rappresentante del Comitato ha poi aggiunto: “I comitati nascono – ha ricordato a Lenzi – perché le istituzioni non riescono ad affrontare questioni gravi, riversando i problemi sulla comunità”. Il presidente dell’Alto Calore, che riteneva “inutili” i Comitati, poi però si contraddiceva chiedendo di “essere affiancato” durante questa fase delicata. Inoltre ha parlato di “crisi ambientale che è la causa maggiore”. Il Comitato di Nusco ha, quindi, ribadito la ” necessità di un controllo e monitoraggio dei cittadini e dell’importanza dell’informazione e della comunicazione, non solo in questa fase”.

Tutti hanno concluso dicendo che agiranno in sinergia con i comitati. Ma i sindaci, però, tutti, dovrebbero chiedersi perché hanno lasciato che questa emergenza prendesse il largo: sono loro, infatti, che compongono il comitato di gestione dell’ente di Corso Europa. Perché far passare un bilancio con circa 200 milioni di perdite? E per quanto riguarda i progetti per la ristrutturazione delle reti idriche, li hanno fatti? E in quanti?



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