Emergenza idrica, Il presidente di Alto Calore oggi in consiglio comunale a S.Angelo dei Lombardi. Ad Avella convegno sulle sorgenti

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Continua l’emergenza idrica. Le comunità irpine sono, ormai, allo stremo. In attesa che si definisca in termini di legge, attraverso il concordato, la vicenda dell’Alto Calore. Ma sarebbe soltanto come ricominciare daccapo. Mentre è stata presentata una seconda istanza di fallimento, perché i guai non vengono mai da soli, intanto finalmente i consigli comunali, forse con qualche ritardo, si riuniscono in”straordinaria” per discutere, appunto, dell’emergenza idrica.

Oggi pomeriggio, infatti, alle ore 16, sarà la volta di Sant’Angelo dei Lombardi. Con la presenza in aula, in via Francesco De Sanctis, drl presidente dell’ente idrico, Antonello Lenzi. Il quale è già stato ad Ariano Irpino invitato dal sindaco del Tricolle, Enrico Franza, dove ha incontrato in quell’occasione una larga parte dei primi cittadini della valle dell’Ufita e della Baronia. Ha poi, sempre Lenzi, un colloquio con il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera. Ma i problemi sono rimasti gli stessi. Se non sono, in qualche modo, peggiorati. Il presidente dell’Alto Calore, questo pomeriggio, a S.Angelo dei Lombardi affiancato dal suo staff tecnico faranno chiarezza sul momento che le comunità della provincia, accomunate anche da una parte di quelle del beneventano, stanno passando.

I tecnici, come dice la convocazione del consiglio comunale altirpino, “forniranno un quadro della situazione attuale”. Al proposito si attende una delegazione del comitato “Uniamoci per l’acqua”. Quasi contemporaneamente, ad Avella, un convegno sulle sorgenti. In cui si parlerà delle acque sotterranee della Piana del Mandamento di Baiano, che costituisce la maggior ricchezza del territorio e alimenta il fabbisogno idrico di sei paesi: Baiano, appunto, la stessa Avella, Mugnano del Cardinale, Quadruple, Sirignano e Sperone. E; nonostante tutto, quella popolazione soffre la mancanza di acqua. E solo per la siccità e la concentrazione delle piogge? O sarà, invece, per le tubature obsolete e le condotte arrugginite dal tempo? Basterà il monitoraggio permanente delle condizioni idriche, della qualità e quantità dell’acqua?



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