La lunga giornata di Italia Viva in Irpinia è cominciata nel tardo pomeriggio ad Avellino e si è conclusa a sera inoltrata ad Avella. A fare da apripista, prima in città e poi a Montoro, è stata il ministro per la Famiglia e le Pari Opportunità, Elena Bonetti. Un incontro privato a Palazzo Vescovile con monsignor Arturo Aiello, prima di una breve intervento nella sala conferenze. Poi la tappa Montoro, città della coordinatrice Stefania Siano. Ad Avella il candidato alla Regione, l’uscente Vincenzo Alaia, ha fatto da padrone di casa al leader del partito, Matteo Renzi, che ha presentato il suo libro, “La mossa del cavallo” nello scenario dell’Anfiteatro. Tornando alla visita della Bonetti la ministra si è intrattenuta col Vescovo per parlare dell’impegno del Governo a favore delle famiglie e per esprimere il sostegno alla battaglia in favore delle aree interne. Temi che ha poi ribadito a margine dell’incontro. «In primo luogo – ha detto la Bonetti – è un appello al Paese e alla responsabilità della politica. Il nostro governo ha voluto fondare la ripartenza proprio dall’investimento sulle famiglie con uno stanziamento da tre miliardi. Il primo pezzo è stato già approvato dalla Camera, l’assegno unico universale, votato da tutte le forze politiche presenti in Parlamento. E’ un segno di speranza importante perché oggi l’umanità è chiamata a ripartire restituendo alle persone la possibilità di avere una speranza, di alzare lo sguardo e poter dire che da questa esperienza si intravede un domani. Le famiglie devono essere riconosciute come soggetti capaci di contribuire al bene comune attraverso l’esperienza della genitorialità, una dimensione di corresponsabilità tra uomini e donne, incentivi per la promozione del lavoro femminile e per i giovani perché da questo tempo di fatica possiamo ripartire soltanto se sapremo restituire il coraggio della speranza». E la speranza c’è anche per le aree interne e per un futuro migliore, grazie anche all’attenzione che i Vescovi stanno profondendo sulla questione. «Sono convinta che la parola chiave di questa ripartenza sia connettere e quindi condivido fortemente la battaglia e l’attenzione che viene posta sulle aree interne. Il nostro Paese è fatto di comunità che vivono di incontri, di storie, di prospettive e che vivono in territori che devono essere valorizzati: questo deve essere un compito del governo per far si che non ci siano più dei centri e delle periferie, l’Italia è un’esperienza di comunità diffusa e deve vivere anche dell’esperienza di queste aree».