Farmaci introvabili? La soluzione: i preparati galenici

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Di recente si è parlato molto della difficoltà a reperire la semaglutide, il medicinale antidiabetico preso d’assalto da chi ha chili di troppo. In realtà sono moltissimi i prodotti che, per varie ragioni, scarseggiano. Un aiuto ci viene dalle farmacie che offrono i preparati galenici

Hai un problema di salute ma il medicinale che ti serve proprio non si trova più? Puoi ricorrere a un preparato galenico, definizione che include la categoria dei preparati realizzati dagli stessi farmacisti. D’antica memoria, tanto che prendono il nome da Galeno di Pergamo, primo medico dell’antica Roma a produrli. In Italia sono circa duemila le farmacie che li confezionano nei propri laboratori: bustine, capsule, compresse, medicinali per inalazione, soluzioni a uso oftalmico… E non mancano i farmaci “home made” per gli amici a quattro zampe, in quanto una struttura su due è specializzata proprio nei composti a uso veterinario.

Farmaci difficili da trovare: un tavolo tecnico sul tema

Quello dei farmaci anche temporaneamente difficili da rintracciare è un serio problema collettivo. Si registra nel nostro Paese ma anche il resto del mondo non è da meno.

«La Federazione ordini farmacisti italiani», sottolinea il presidente Andrea Mandelli, «già nella scorsa primavera ha richiamato l’attenzione delle istituzioni sanitarie sulla carenza di alcune classi di medicinali, come conseguenza della pandemia e di difficili equilibri geopolitici che hanno inciso sul rifornimento dei principi attivi e dei materiali necessari al loro confezionamento».

Per fronteggiare l’emergenza, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha istituito un apposito tavolo tecnico, a cui siedono tutti i componenti della filiera del farmaco (sarà esteso anche ai Nas e ai medici di medicina generale) che ha promosso, appunto, l’idea di adoperare l’attività galenica come contraltare alla carenza di medicinali.

«Un’iniziativa che può essere completata con il vaglio di altre idee efficaci a proposito», osserva Marco Cossolo, presidente di Federfarma, l’associazione di categoria dei farmacisti. «Oltre ad allestire preparazioni galeniche di medicinali senza o con prescrizione se presenti nella Farmacopea ufficiale, si può optare per uno dei numerosi farmaci equivalenti disponibili al posto di quelli mancanti, consigliare al paziente soluzioni alternative tra medicinali da banco e senza prescrizione, confrontarsi con il medico per trovare una cura alternativa della stessa categoria terapeutica».

Il monitoraggio degli assenti

Purtroppo la vendita al dettaglio dei farmaci non è una macchina sempre perfetta, al contrario capita che s’inceppi come qualsiasi altra filiera produttiva. L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che si occupa di rilevare la temporanea irreperibilità sul mercato nazionale di medicinali (in particolare di quelli indispensabili per la cura di alcune patologie) conosce bene queste situazioni di stallo, e spiega che la mancanza di un medicinale è imputabile essenzialmente a due condizioni.

La prima, una carenza: quel farmaco proprio non è (o ce n’è pochissimo) in circolazione perché il principio attivo non si trova, ci sono problemi di produzione oppure di carattere normativo. La seconda, difficoltà di mercato: quel farmaco può “sparire” per un’impennata di richieste, un’emergenza sanitaria, disfunzioni della filiera distributiva.

In funzione l’app salva cura

Per un motivo o per l’altro, comunque, il diritto alla salute di un cittadino non può prescindere dalla disponibilità di tutte le possibili ipotesi terapeutiche di cui potrebbe avere bisogno. Va a coprire questo segmento di rischio la recente creazione di una app gratuita, Aifa Medicinali, disponibile per dispositivi mobili (iOS e Android).

È una spia salva cura: nata da un’esigenza segnalata dalle associazioni di persone con patologie croniche e invalidanti, monitora possibili mancanze, permette a chi è interessato di consultare la banca dati dell’Agenzia e ricevere avvisi sulla disponibilità (o meno) di quel prodotto in commercio.

Quando ci vuole una terapia “su misura”

Tutto torna utile contro improvvisi (e pericolosi) buchi nelle nostre cure: le app che ci avvertono in tempo reale, e ancor più i medicinali allestiti in farmacia. «Questi rappresentano l’unica possibilità quando, per diversi motivi, l’industria farmaceutica non è in grado di soddisfare un bisogno terapeutico», spiega Paola Minghetti, presidente Sifap (Società italiana farmacisti preparatori).

«E non solo quando quel farmaco è assente. Da sempre, il raggio d’azione dei preparati galenici è esteso e copre tante situazioni non industrializzabili: per esempio, dosaggi che devono essere variati nel tempo o stabiliti ad hoc per l’individuo; necessità di farmaci senza eccipienti per pazienti allergici oppure intolleranti, o con patologie rare prive di medicinali autorizzati. Tra l’altro, la garanzia di sicurezza c’è perché Sifap, in collaborazione con Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera), si impegna a fornire le istruzioni operative per allestire il preparato in modo uniforme e sicuro su tutto il territorio nazionale».

Dove si possono trovare i rimedi “home made”

Il censimento è ancora in corso ma su fofi.it si può trovare la mappa completa, suddivisa per regioni e province, delle farmacie presenti sul territorio nazionale che confezionano preparati galenici. In più, vengono segnalate le tipologie di composti disponibili in ogni punto vendita. La mappa, che per ora comprende circa duemila farmacie italiane distribuite da Nord a Sud, isole comprese, sarà via via aggiornata con i dati delle nuove farmacie aderenti all’indagine lanciata da Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani) insieme alla Sifap (Società italiana farmacisti preparatori) per far fronte ai disagi che derivano dalla carenza di medicine essenziali.

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