Flash mob a Piazza Libertà domani sera per chiedere a Governo e Regione “Fate presto”. Una manifestazione organizzata spontaneamente da commercianti, associazioni, singoli lavoratori che si ritroveranno alle 20,30 di sabato sera a Piazza Libertà. Di seguito il manifesto appello: “Negli ultimi mesi, mentre si parlava di “convivere con il virus”, si è perso tempo a criminalizzare la movida piuttosto che investire su scuola, sanità e trasporti. Questo non è stato fatto e oggi interi settori sono in ginocchio. Lo sono tante piccole e medie imprese e tantissimi ragazzi e lavoratori che rischiano di trovarsi per strada dalla sera alla mattina. Le ultime misure dei governi nazionale e regionale presentano molte contraddizioni. Non vogliamo in alcun modo negare la gravità della situazione, la salute resta un diritto inalienabile, ma sono necessarie misure urgenti, soprattutto in un territorio contraddistinto da disoccupazione ed emigrazione giovanile. Dopo le mobilitazioni di questi giorni, il Governo ha previsto un piano di aiuti nel nuovo DPCM, ma non è sufficiente. Crediamo sia imprescindibile: ampliare il reddito di emergenza rendendolo universale e individuale per garantire tutti i lavoratori esclusi dagli aiuti. Soprattutto al sud povertà, lavoro sommerso, disoccupazione sono esplosi a seguito della pandemia. C’è necessità di tutelare chi ad oggi non è tutelato. Sospensione da parte dei comuni delle imposte TARI. Aiuti immediati ai settori colpiti. Molti settori hanno subito danni a prescindere dalle chiusure e sono esclusi dalle misure. Pagamento immediato della CIG. Il credito di imposta non è sufficiente. Blocco degli affitti (è lo Stato che dovrà provvedere direttamente al pagamento), blocco dei mutui e del pagamento delle utenze. Investimenti immediati in welfare e, in particolar modo, in trasporti, istruzione e sanità. Screening di massa, tamponi e mascherine gratis. Assunzione del personale medico che già è in graduatoria. Garantire il normale iter di cure per pazienti affetti da altre patologie che ne hanno bisogno, senza ritardi. Migliorare il sistema di tracciamento, in modo da individuare realmente i luoghi del contagio e per il futuro riuscire a differenziare la portata delle restrizioni in base alle reali condizioni singole situazioni territoriali, riuscendo così ad arrivare a lockdown differenziati e non totali. Garantire vere e proprie residenze Covid per gli asintomatici, le persone in via di guarigione, il personale sanitario e le categorie più esposte (anziani e immunodepressi), utilizzando il patrimonio in disuso e alberghi e strutture ricettive. Politiche redistributive e tassazione grandi patrimoni. “Fate presto” perché questo è un programma minimo per poter garantire condizioni di vita dignitose durante e dopo la crisi pandemica. Senza questo, ogni altra misura è insufficiente”.