“Festa da che parte stai? Fai il leone, non l’orsacchiotto”: la provocazione delle Sardine – IL CIRIACO

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Riceviamo e pubblichiamo la nota delle Sardine d’Irpinia.

Il primo cittadino è deciso: il Comune non ha intenzione di costituirsi parte civile nel processo contro il nuovo Clan Partenio.

La ferma negazione del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, e la titubanza del sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, ci preoccupano: voltano la faccia, senza ripensamenti, a nome dell’amministrazione comunale e delle rispettive comunità.

Le zone d’ombra in politica a noi non piacciono.
Per questo motivo crediamo che sia importante prendere una posizione netta quando si parla di camorra. Costituirsi parte civile nel processo contro il “Clan Partenio 2” non è solo un atto simbolico ma è soprattutto un gesto doveroso, per dimostrar, a chi è contro lo Stato, che le istituzioni ci sono e combattono questo virus pericoloso che è presente nella nostra società.

L’Irpinia non è un’isola felice e questo ormai è chiaro, per questo ci uniamo a tutte le realtà politiche che nelle ultime ore hanno chiesto ai sindaci di Avellino e Mercogliano di costituirsi parte civile. C’è tempo fino al 20 novembre.
Crediamo che sia importante però che TUTTI i comuni coinvolti dal processo si costituiscano parte civile, per segnalare una presa di posizione forte da parte delle istituzioni.

Perdere questa occasione significherebbe voltarsi dall’altro lato, far finta di nulla. Le istituzioni non possono comportarsi in maniera omertosa; i sindaci devono dare il primo esempio e devono dimostrare alla comunità che gli atteggiamenti e le organizzazioni criminose si combattono con i fatti.
Sicuramente un ruolo importante, in questo senso, spetta al comune capoluogo.

Come Sardine d’Irpinia, al sindaco Gianluca Festa chiediamo quindi a gran voce non solo di costituirsi parte civile al processo ma anche di aderire alla rete degli enti locali per la formazione antimafia “Avviso Pubblico”, facendo così un passo avanti nel nome della legalità e della chiarezza, ma, soprattutto, nel rispetto nei confronti dei cittadini avellinesi che non hanno paura di schierarsi contro la mafia, la camorra e l’illegalità.

“La mafia è una montagna di merda”; nel segno di Peppino Impastato tutti gli amministratori della provincia dovrebbero costituirsi parte civile per dimostrare, ancora una volta, che la lotta alla criminalità organizzata è un dovere che non conosce partiti e bandiere politiche, anche in Irpinia!.
Noi ci auguriamo che il sindaco di Avellino affronti questa situazione incresciosa per la città con lo stesso impeto con il quale prende in giro i suoi avversari nelle sue dirette Facebbok.

Sindaco, faccia davvero il leone, non l’orsacchiotto.



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