Grottaminarda. Era prevedibile. La politica , da queste parti, dai”rumors” provenienti dai marciapiedi della cittadina si sposta sui social e sui giornali. La situazione finanziaria dell’ente di via De Gasperi, come ricordato prima dal revisore dei conti e, poi, dal capogruppo della minoranza di palazzo Portoghesi, Vincenzo Barrasso, sopratutto negli anni tra il 2019 ed il 2021, non è che stessero, per usare un eufemismo, tanto bene. Barrasso, praticamente, punta l’indice sull’allora assessore alle Finanze, Virginia Pascucci, oggi presidente del consiglio comunale. Una dei tre” coraggiosi” che, l’attuale primo cittadino, Marcantonio Spera, e Marilisa Grillo, assessore alla pubblica istruzione, mollarono la precedente maggioranza” perché ricevevamo pressioni esterne- hanno, più volte sottolineato, per i guasti finanziari che vedevamo compiere”. Il capogruppo dell’opposizione, lo farebbe, altrimenti non si spiega, anche nei confronti di chi, in quel periodo reggeva le sorti del Comune ufitano: Angelo Cobino. Ed è proprio lo stesso ex sindaco, evidentemente tirato in ballo in questa questione, a rispondere. Non a Barrasso, ma alla maggioranza:” In questi giorni- infatti, ha detto- mi sono state lanciate accuse infamanti. In questo Comune è avvenuta una dannosa anomalia. Accusa della fine anticipata della legislatura”. Mentre era in corso la programmazione delle opere pubbliche. Come la Casa della Cultura, da cui è iniziato tutto, che Spera e la sua compagine ha bloccato per via delle “finanze disastrate”. Per fortuna, nel periodo in cui c’è stato il Commissario,” che ha lavorato con impegno e competenza- continua l’ex primo cittadino- non facendo perdere le opportunità offerte dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza, predisponendo bilancio di previsione, Dup e Conto Consuntivo”. E si rivolge ancora alla”Rinascita”:” In otto mesi ci troviamo davanti ad una situazione di stallo e inconcludenza. Per questo motivo- aggiunge- che ci comunichino con dati, atti e fatti le presunte irregolarità e illegittimità rilevate”. Per Cobino la cancellazione della Casa della Cultura, dal Dup, sarebbe un” fatto molto grave e un danno economico e sociale”. E ricorda ancora come la programmazione fatta durante il suo sindacato sia inclusa” ampiamente” in 73 pagine di relazione di fine mandato inviata alla Corte dei Conti. In questa vicenda, però, c’è qualcosa che non quadra. Ci sono ancora personaggi che, oggi, sono fuori dai giochi ma che in passato hanno avuto ruoli determinanti e preferiscono stare dietro le quinte. E la maggioranza ricorda che” la politica dei poteri forti è sempre in agguato”. Intanto come diceva John Belushi in” Animal house”:” Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare “.
Giancarlo Vitale
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