Enrico Franza ha incontrato i giovani arianesi in un luogo simbolo di aggregazione, il
Boschetto dei Pasteni. Partecipazione straordinaria per l’intero pomeriggio, durante il quale si sono vissuti momenti di confronto e di condivisione, di arte e musica. Il candidato del
centrosinistra ha evidenziato come la sua sia l’unica coalizione ad avere assunto una
posizione chiara in merito alle problematiche di Ariano.
“Abbiamo tutti pregi e difetti – ha sottolineato – ma sta a noi scegliere tra le sfumature quale colore dare a questa città. Per fare questo bisogna esercitare il proprio diritto di essere partecipi del cambiamento, ripudiando la politica del passato”. Franza punta sulla valorizzazione dei talenti che possono dare un apporto fondamentale in senso attivo alla rinascita di Ariano, istanza avanzata anche da alcuni dei presenti che hanno preso la parola. “Bisogna guardare a nuove esperienze, relazionandoci con realtà diverse, e valorizzando in loco le risorse, sfatando quella statistica paradossale per cui maggiore è la specializzazione professionale, più difficile è trovare realizzazione in loco. Ciò – ha spiegato Franza – è dovuto a politiche che non agevolano questo processo, ed è da qui che bisogna ripartire, facendo del nostro Comune una vetrina, facendolo diventare un vero ente di intermediazione di idee e progettualità”.
Franza propone l’istituzione di una “conferenza dei talenti”, per fare in modo di comprendere come sia possibile ottenere benefici dalle potenzialità che si esprimono altrove, lontano da Ariano, e che invece potrebbero dare un grande apporto costruttivo alla crescita della città e al benessere della comunità. “Occorre scendere in campo, tutti, e non è sufficiente esercitare il solo diritto di voto, ma partecipare, scambiare idee, proporre e chiedere ciò che ci si attende da una amministrazione per soddisfare ambizioni ed aspirazioni”. Poi l’appello: “E’ tempo che decidiate: se avete a cuore la vostra, la nostra città, bisogna scegliere. Bisogna decidere se fare di Ariano un piccolo paese o una grande città”.
L’intero incontro è stato moderato da Francesco Pio Sollazzo (PSI), che ha evidenziato come sia importante potere avere voce per esprimere anche il dissenso, recuperando il diritto di esprimere le proprie opinioni e non essere mero strumento di propaganda politica. La folta partecipazione di ragazzi all’incontro dà il senso, secondo Veronica Tarantino (PSI), che “il nostro paese è ancora vivo e ognuno di voi rappresenta la speranza del futuro”. Un futuro che deve passare attraverso un modo nuovo di pensare ed agire, che va verso la digitalizzazione dei servizi e la valorizzazione di spazi, come il Boschetto, trascurati dalle precedenti amministrazioni, mediante la partecipazione attiva alla vita politica e sociale, al fianco di una coalizione aperta al dialogo ed al confronto. Per Grazia Vallone (Democratici per Ariano) quello di ieri è stato “l’incontro più importante, perché sono i giovani che possono e devono invertire la tendenza, facendo una rivoluzione, divertendosi a
pensare, a coltivare un pensiero forte, esercitando un voto libero e privo di condizionamenti”.
“Per la prima volta i giovani hanno una voce”, sottolinea Giuseppe Flammia (Democratici per Ariano), che parla del Boschetto come luogo simbolo delle nuove generazioni. “La nostra è una politica fatta di partecipazione – afferma -. Non possiamo più far tacere la nostra voce e dobbiamo pretendere risposte che non sono state mai date”. Stesse emozioni espresse da Luca Orsogna (M5S) che ricorda l’esperienza del centro musicale Putipù, la cui sede si trovava proprio presso Boschetto dei Pasteni, esperienza terminata perché, a suo dire, la vecchia amministrazione “aveva paura che lì si creassero gruppi che maturassero nuove idee e nuovi modi per gestire la città e per contrastare la politica passata”. Ed è allora giunto il momento per riappropriarsi della possibilità di gestire la cosa pubblica, di essere protagonisti della ricostruzione di Ariano, che “è stata ridotta ad un cumulo di macerie e per ripartire c’è bisogno del protagonismo e partecipazione di tutti”, in primis le nuove generazioni.