Giornata Memoria, il monito di Spena: combattiamo l’indifferenza

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“Combattere l’indifferenza, fare della memoria strumento per costruire il futuro. E’ l’appello lanciato dal prefetto Paola Spena nel corso della cerimonia di consegna delle quindici medaglie alla memoria dei deportati, tenutasi ieri mattina in Prefettura. “E’ la senatrice Liliana Segre – spiega il prefetto – a metterci in guardia sul pericolo della nostra società di dimenticare ciò che accaduto, il rischio è che la Shoah resti solo una pagina nei libri di storia. Ecco perché dobbiamo tramandare ai giovani il valore della memoria, a patto che sia proiettata verso il futuro, perché ciò che è accaduto non si ripeta. Il fondamento della Shoah è nel desiderio di supremazia, nell’istigazione all’odio razziale. Dobbiamo rifiutare con forza tutto ciò che è violenza quando riappare all’orizzonte. Abbiamo oggi strumenti perchè le testimonianze possano essere recuperate. Dobbiamo farne tesoro ed essere vigili. La Shoah deve essere un monito che siamo chiamati ad ascoltare, dobbiamo educare al rispetto e alla solidarietà. In questo una guida importante è rappresentata dalla Costituzione. Di qui l’impegno a contrastare tendenze neoimperialiste e forme di razzismo per garantire la pace. Ancora oggi ci sono paesi in cui alcune libertà non vengono riconosciute alle donne o che continuano guerre senza senso. Non è un caso che a liberare il campo di Auschwitz sia stata brigata ucraina”. Spiega di aver “voluto che fossero protagonisti di questa giornata gli studenti, sono loro a ricevere questo testimone da passare a daltri. Dobbiamo avere fiducia nei giovani ma al tempo stesso anche noi adulti dobbiamo tornare ad essere modelli di coraggio”. E sono tante le storie dei cittadini italiani deportati nei lager nazisti a rivivere al salone degli specchi del Palazzo di governo. A consegnare le 15 Medaglie d’onore, alla memoria di cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti il Prefetto Paola Spena, insieme ai Sindaci dei Comuni interessati. A risuonare nella sala, alla presenza dei rappresentanti di istituzioni e forze dell’ordine, i nomi di Giuseppe Abignano di Aiello del Sabato, Carmine Preziosi e Giuseppe Puglisi di Avellino , Raffaele Urciuoli di Aiello del Sabato, Paolo De Maio di Solofra, Silvestro Iandolo, Federico Ciampa e Antonio Volpe di Montefalcione, Costantino Annunziato, Umberto Faggiano e Pietro Vietri di Montoro, Agostino Principe, Giuseppe Principe Igino Zollo di Roccabascerana, Giuseppe Tommaso Serafino Di Marco di Trevico.
Tra i familiari sono tanti a ritirare la medaglia accompagnati dai nipoti, come a ribadire un forte desiderio di speranza e in molti casi hanno con sè una foto dei loro cari. E’ Concordia, la nipote di Giuseppe Tommaso Serafino Di Marco a ricordare come lo zio “morì nel disastro della nave Oria il 12 febbraio del ‘44 mentre veniva condotto in un campo lavoro. Sua madre ebbe solo una comunicazione che il figlio era disperso ma non ha mai smesso di dormire fino alla fine dei suoi giorni con la foto del figlio accanto al letto. E’ un dolore che l’ha segnata per sempre”.
A prendere parte all’evento il dirigente scolastico Annamaria La Bruna che sottolinea il ruolo cruciale della scuola nella trasmissione e gli studenti del Liceo Classico “Pietro Colletta” di Avellino, accompagnati dal loro insegnante con il loro ricordo delle vittime della Shoah affidato a letture e musiche. Particolarmente toccante il momento della consegna di un fiore ai presenti, a sottolineare la scelta dell’amore e dell’attenzione all’altro. E quindi il sindaco di Solofra Nicola Moretti ad annunciare la volontà di dedicare un monumento alle internate per ricordare il campo ospitato dal comune della concia.
Tanti anche gli spunti di riflessione emersi dal confronto al Circolo della stampa promosso da Cgil, Anpi e Auser per fare il punto su che cosa è stata la repressione nazifascista in provincia di Avellino e ribadire il valore della memoria». A lanciare un appello forte perchè l’intera società si mobiliti contro ogni forma di violazione di libertà e diritti la professoressa Gaetana Aufiero, Mimmo Limongiello, presidente Auser, Giovanni Capobianco dell’Anpi, la professoressa Margherita faia, Erika Picariello, e Dario Meninno della Cgil.

 

Le storie

E’ il nome di Giuseppe Abignano di Aiello il primo ad essere pronunciato nel corso della cerimonia. Unitosi al 71° reggimento fanteria, sarà catturato sul fronte Croato ed internato a Torun-Poloni, morirà presso l’ospedale di Napoli per T.B.C. polmonare. La città di Avellino rende omaggio ai marinai Carmine Preziosi, in servizio presso il porto di Taranto, internato in Germania a Dachau e Giuseppe Puglisi, fuochista presso la marina militare, internato a Holzhausen (Lipsia). Per il Comune di Cesinali a ricevere la medaglia è il Soldato Raffaele Urciuoli, fante impegnato sul fronte alpino-occidentale e poi presso il fronte greco-albanese, a Cefalonia, Patrasso, Postumia e a Silandro dove sarà catturato ed internato a Sandbostel in Bassa Sassonia.
Per il Comune di Manocalzati sono i familiari di Silvestro Iandolo a ritirare la medaglia. Unitosi al 6° lancieri di Aosta 57° gruppo presso Gorizia, nel 1943 sarà catturato dalle truppe tedesche ed internato a Trutzhain vicino a Ziegenhain. Per il Comune di Montefalcione l’omaggio va al soldato Federico Ciampa. impegnato sul fronte greco-albanese con il 20° reggimento fanteria. Sarà deportato nel campo n°1302 dove morirà. Oggi è sepolto presso Francoforte nel Cimitero Italiano d’ Onore. Quella di Antonio Volpe è invece la storia di un aviere. Combatterà sul fronte greco-albanese con il 38° stormo-203esima squadra presso l’aeroporto di Valona. Catturato dai tedeschi, sarà internato in Germania. A tenere alto il nome di Montoro il ricordo di Costantino Annunziato. Chiamato alle armi con il 2° battaglione artiglieria contraerea, combatterà sul fronte greco-albanese. Sarà internato a Fallinbostel, nella Bassa Sassonia (stalag XIB). Una storia che si affianca a quella del soldato Umberto Faggiano, anche lui di Montoro. Chiamato alle armi il 18 Aprile 1943 presso il 52° reggimento fanteria, sarà internato a Bystice in Cecoslovacchia (stalag IVC).
Pietro Vietri, anche lui di Montoro, sarà inviato a Gorizia con il 23° reggimento fanteria. Catturato, sarà internato a Görlitz in Sassonia (stalag VIII A), Solofra rende omaggio al soldato Paolo De Maio. Con il 1° battaglione misto Genio, combatterà nei Balcani, per poi essere internato nel campo di Moosburg.
Per il Comune di Roccabascerana la medaglia è alla memoria del Soldato/Partigiano Agostino Principe. Arruolato nel 14°reggimento artiglieria, partirà, poi, per il Montenegro. Sarà internato in Serbia, da dove fuggirà il 23 ottobre 1944. Si unirà, poi, alla formazione partigiana E.P.L.J. (Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia) con il grado di Partigiano fino al 1945.
Medaglia alla memoria anche per il caporale Giuseppe Principe, anche lui di Roccabascerana,.Con il 31° reggimento fanteria, combatterà sul fronte greco-albanese, per essere poi catturato dai tedeschi ed internato a Kaisersteinbruch vicino a Vienna. Una storia che si affianca a quella del finanziere Ingino Zollo. Inviato al fronte Greco-Albanese con l’8° battaglione della Guardia di Finanza, sarà internato a Fürstenberg sull’Oder e a Ziegenhain nell’Assia (Hesse) settentrionale (stalag IX A).
Per il Comune di Trevico onoreficenza alla memoria al Sottotenente Giuseppe Tommaso Serafino Di Marco. Sottotenente di comparto corpo di sussistenza, inviato sul fronte Greco, sarà poi catturato dai tedeschi. Morirà nel disastro del Piroscafo Oria il 12 febbraio 1944



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