Giornata mondiale del cuore, parola d’ordine: lotta al colesterolo

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Più basso è meglio è. Questo il messaggio principale degli esperti e delle varie campagne che hanno contraddistinto la Giornata mondiale del cuore di quest’anno, la prima post-pandemia, quella che ha fatto un po’ i conti anche con la prevenzione e i controlli sul “fronte cardio” dei lunghi anni di Covid.

Le notizie non sono buone: i numeri degli effetti delle malattie cardiovascolari sono allarmanti, e il colesterolo cattivo (LDL) rimane tra i principali responsabili degli indici di mortalità nel nostro paese, che rappresentano il 34,8% dei decessi.

Ma gli italiani sanno i rischi che corrono? Un’indagine SWG per Sanofi dice che oltre il 40% degli intervistati sottovaluta proprio quelli legati agli alti livelli di colesterolo, mentre circa un italiano su tre ritiene che il rischio di mortalità debba preoccupare solo chi ha già problemi cardiaci. E solo il 43% del campione intervistato sa che è il colesterolo LDL a essere il vero nemico. Inoltre, solo per il 17% degli intervistati vanno fatte periodiche visite di controllo.

Per la Giornata Mondiale del Cuore anche Piero Chiambretti è sceso in campo a favore della campagna #bassoemeglio e #ascoltailtuobattito di Novartis lanciando, dai suoi canali social, l’hashtag per sensibilizzare sull’importanza di ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue il prima possibile e per il tempo più lungo possibile. «Sono orgoglioso di contribuire a diffondere il messaggio di un’attenzione doverosa alla salute del cuore: “Basso è meglio”! È da una vita che lo dico!», ha dichiarato Chiambretti. Lo showman è protagonista di alcuni mini-sketch sul tema che possono essere visualizzati su AscoltailTuoBattitoITA e sulla pagina FB di Piero Chiambretti.

Ma quali sono i valori corretti del colesterolo?

Parlando di totale, il colesterolo non deve superare i 200 mg/dl; l’LDL i 100 mg/dl, mentre il valore del colesterolo buono, l’HDL , deve essere uguale o superiore a 50 mg/dl. «Evidenze scientifiche dimostrano come il colesterolo LDL sia causa e non solo fattore di rischio delle patologie cardiovascolari», ha dichiarato il dottor Ciro Indolfi, della Società Italiana di Cardiologia. «Infatti, le linee guida della Società Europea di Cardiologia suggeriscono in alcuni pazienti particolarmente a rischio livelli di LDL inferiori a 40 mg/dl. Questi obiettivi possono essere raggiunti grazie agli inibitori della proteina PCSK9, capaci di ridurre del 60% il livello di colesterolo LDL».

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