GROTTAMINARDA – Il Consiglio Comunale di Grottaminarda riunitosi ieri pomeriggio, giovedì 2 maggio, nell’Aula “Sandro Pertini” di Palazzo Portoghesi, ha approvato il Bilancio di Previsione finanziario 2024/2026, rilevando la totale copertura del disavanzo previsto nel Piano di riequilibrio per l’annualità 2023.
“Si sta facendo un lavoro di risanamento senza precedenti e dobbiamo chiedere aiuto a tutti i cittadini di Grottaminarda – ha dichiarato tra le altre cose il sindaco, Marcantonio Spera, nel corso della sua relazione – purtroppo se i cittadini non pagano le imposte ed i tributi comunali, siamo costretti a ridimensionare i servizi erogati a danno dei cittadini corretti ed onesti”.
“Pur comprendendo le difficoltà che ogni famiglia incontra nella propria quotidianità, non possiamo tollerare che vengano evase le imposte. Riguardo la tassa sui rifiuti, ad esempio, è una partita di giro ed il Comune di Grottaminarda non recupera neanche un centesimo per destinarlo a spesa corrente: se il ruolo è pari ad un milione e 500mila euro, l’Ente ribalta un milione e 500mila euro sui cittadini, ossia il 100 per cento, dunque se il Comune riscuote solo un milione si genera un debito secco per l’Ente. Non possiamo consentire che il costo dell’evasione si riversi su quanti già pagano. Riteniamo che solo perseguendo un principio di equità si possa far ripartire il territorio”.
Il sindaco ha poi elencato le diverse azioni messe in campo per produrre risparmio, ottemperare il piano di risanamento pluriennale e scongiurare il dissesto:
“Ci siamo rimboccati le maniche, ci siamo fatti carico del fardello. Tenuto conto del disavanzo registrato in sede di approvazione del Rendiconto di gestione per l’esercizio finanziario del 2022 e del conseguente ricorso al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, si rileva la totale copertura del disavanzo previsto nel Piano di riequilibrio per l’annualità 2023 rinviando all’approvazione del Rendiconto di gestione 2023 la verifica puntuale della copertura”.
Il Consiglio ha approvato anche un debito fuori bilancio relativo ad un’ordinanza della Corte di Cassazione per un vecchio contenzioso di circa 20 anni fa.
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