Vuoi mettere il turbo al tuo metabolismo? Punta sui termogenici, sostanze naturali che aiutano a ridurre il grasso in eccesso in virtù di un meccanismo fisiologico: la termogenesi.
«Lo stimolo nervoso al sistema simpatico (in particolare ai recettori beta3) attiva reazioni che finiscono per stimolare la termogenina, un proteina del tessuto adiposo bruno. Questa a sua volta attiva la termogenesi, cioè la produzione di calore dovuta alle combustione dei grassi, chiamata lipolisi», spiega il professor Salvatore Bardaro. «Viene così intaccato il “magazzino” del grasso bianco, mobilizzato e trasformato in grasso bruno grazie a un processo chiamato browning. La cosa sorprendente è che questo aumento di calore, che normalmente avviene quando si hanno i brividi della febbre o quando si suda molto a causa di un allenamento intenso, viene attivato dalle sostanze termogeniche anche a riposo. Tant’è che viene definita “termogenesi senza brividi”».
Ecco gli attivi più efficaci che ti può suggerire l’esperto.
Le catecolamine (soprattutto la sinefrina) dell’arancio amaro vantano una comprovata azione termogenica, oltre a ridurre la fame nervosa. «Consiglio una compressa da 200 mg di estratto secco titolato mezz’ora prima dei pasti», suggerisce Bardaro. «Aiuta a convertire il grasso in calore».
«Il chicco del caffè non ancora tostato è ricco di fenoli, tra cui l’acido clorogenico che, oltre ad avere proprietà termogeniche, aiuta a tenere bassa la glicemia riducendo l’assimilazione degli zuccheri a livello intestinale», spiega il professor Salvatore Bardaro. «Vanta quindi un doppio meccanismo d’azione. La dose di caffè verde consigliata è una compressa al giorno da 250 mg, titolata al 45% in acido clorogenico».
È ricchissimo di antiossidanti tra i quali spicca l’epigallocatechina 3-gallato. «Contiene diverse molecole termogeniche chiamate metilxantine (caffeina, teobromina e teofillina) che imprimono una grossa spinta al metabolismo, purché consumate in quantità sufficiente», dice Bardaro. «Non basta sorseggiare una tazza di té verde a colazione: bisognerebbe berlo nell’arco di tutta la giornata o, in maniera più pratica, assumere due compresse da 400 mg al giorno».
Tra i “bruciagrassi” spicca la capsaicina che, favorendo il rilascio di adrenalina da parte delle ghiandole surrenali, stimola il metabolismo lipidico. La capsaicina si trova in genere associata ad altre sostanze termogeniche o sotto forma di pepe di Cayenna in capsule, un tipo di peperoncino molto forte ma privato delle sue note piccanti. La dose consigliata? 4-5 grammi al giorno, tenendo presente che è controindicata a chi in estate ha la pressione arteriosa molto bassa.
Tra i termogenici di ultima generazione, la parte del leone spetta alla forskolina, sostanza vegetale estratta dalla pianta del Coleus forskohlii, molto diffusa in India e in Tailandia e impiegata da secoli in medicina cinese e ayurvedica. «È una pianta molto interessante che agisce su più fronti: ha azione inotropa (aumenta la forza contrattile del muscolo cardiaco), antinfiammatoria e antiaggregante, antidepressiva e miorilassante, broncodilatatoria (ideale per chi soffre di asma) e persino antiglaucoma (esistono colliri a base di forskolina)», spiega ancora il professor Salvatore Bardaro.
«Le sue virtù bruciagrassi, coadiuvanti la perdita di peso corporeo, sono legate al fatto che modula la tiroide senza sovrastimolarla e aumenta i livelli intracellulari di AMPc (adenosina monofosfato ciclico) che consente di attivare la scissione dei trigliceridi». La dose consigliata? 250 mg al giorno titolati al 20% in forskolina.
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