I cachi sono lo snack ideale per chi fa sport

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Tra i frutti più calorici ci sono i cachi (una porzione da 150 g fornisce 106 calorie). «Proprio la ricchezza di zuccheri, tra 15-16% del peso a seconda del grado di maturazione, trasforma i cachi nello snack ideale per chi fa sport», spiega la dottoressa Anna D’Eugenio, medico nutrizionista a Roma. «Inoltre i cachi forniscono quantità interessanti di potassio, un minerale che viene perso durante la sudorazione e ha un effetto rilassante sulla muscolatura».

Meglio mangiarli dopo lo sport

Ma qual è il momento migliore per mangiare i cachi? «Meglio evitare i frutti prima dell’allenamento. È vero che i muscoli hanno bisogno di zuccheri, ma se gliene fornisci troppi la glicemia si impenna e l’insulina entra in gioco per “sottrarli” al sangue, con il risultato che ne rimangono in circolo meno di quanti servano», spiega l’esperta.

La scelta giusta: «Consumare il cachi al termine dello sforzo, per recuperare le energie spese con l’attività fisica. Abbinandolo, se possibile, allo yogurt bianco, che fornisce un po’ di grassi e, soprattutto, tante proteine».

Indicati in convalescenza

Il cachi può essere la carta vincente anche per recuperare le forze dopo una malattia, in particolare se si sono assunti antibiotici.

«Ok a un pasto completo con primo, secondo, contorno e frutta. Per esempio a una pasta al pomodoro seguita da carne ai ferri con zucchine lessate (oppure un’altra verdura povera di fibre per evitare di irritare un intestino già provato dai farmaci) e, al termine, un cachi.

Se non riesci a finire tutto, riduci le porzioni, ma non togliere la carne. Perché da soli pasta e frutta fanno alzare troppo l’ndice glicemico».

Hanno azione lassativa

«Il cachi ha poi un’ottima azione lassativa, dovuta non tanto alle fibre quanto al contenuto di zuccheri», aggiunge la dottoressa D’Eugenio. «Inoltre stimola leggermente la diuresi. Per questo è utile tutte le volte che il tuo intestino è un po’ pigro o senti il bisogno di disintossicarti.

Il menu: due uova strapazzate accompagnate da cicoria o una zuppa di lenticchie con verdura in pinzimonio più, naturalmente, un cachi», consiglia la nostra esperta che da anni utilizza gli alimenti per curare diversi disturbi.

«Il pasto con le lenticchie è ottimo al termine del ciclo mestruale: l’effetto lassativo e diuretico dei vegetali ti aiuta a ridurre il gonfiore e la ritenzione idrica causati dal progesterone, mentre il ferro delle lenticchie ti permette di integrare le quote di questo minerale perse con il flusso». Del cachi, però, non devi abusare. Come tutti i frutti e gli ortaggi ricchi di caroteni, consumati in eccesso (2 o più al giorno) possono affaticare il fegato.

Come scegliere i cachi al momento dell’acquisto

Orientati su frutti intatti, senza ammaccature. E ricorda: il colore, più o meno intenso, non è un indice di maturazione. Se sono ancora un po’ acerbi mettine 3 o 4 in una pentola, coperta, con una mela: questo frutto produce etilene, un ormone vegetale che stimola la maturazione.

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